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Esondazione del torrente Stregale a Montemurlo: un “tappo” ha bloccato il flusso dell’acqua. La risposta in un video

di Alessandro Formichella

	Un fermo immagine del video che mostra il momento della rimozione della grata e il tubo che era bloccato
Un fermo immagine del video che mostra il momento della rimozione della grata e il tubo che era bloccato

La spiegazione del Comune: il tratto interessato dai lavori ha retto. Il problema è stata l’ostruzione della grata all’imbocco del tubo

09 settembre 2024
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PRATO. Dalla collina di Cicignano giù verso Montemurlo, domenica sera il torrente Stregale ha fatto di nuovo tremare i polsi. Il fosso è esondato prima dell’entrata nella tombatura, opera degli anni ’50-’60 nel pieno periodo di massima urbanizzazione della città, inondando la zona di via Giunti, via del Parco e via Fratelli Cervi; piani terra delle abitazioni, cantine e garage di nuovo sott’acqua, detriti e melma.

La violenta perturbazione di domenica, che ha tenuto in ostaggio per tutto il giorno la provincia di Prato sotto l’allerta arancione, ha provocato di nuovo una mezza alluvione, su un territorio, tra l’altro, che lo scorso 2 novembre si è visto devastato dall’alluvione. Eventi meteo estremi, con aria fredda dall’atlantico che si è scontrata con quella calda provocata dalla “africanizzazione” del clima che ormai assedia tutte le nostre estati; dopo due mesi di caldo intenso, spesso con temperature al di sopra della media stagionale, e una forte siccità il passaggio della perturbazione di domenica sera ha sconvolto il territorio pratese, colpendo soprattutto quello di Montemurlo.

Lo Stregale è esondato nel punto di ingresso nella tombatura, dove si trova una grata, lì da sempre, che servirebbe a filtrare e bloccare gli oggetti fluttuanti nell’acqua. Questa volta, però, l’acqua arrivata con forza e in grande quantità in poche decine di minuti ha trascinato a valle oggetti, rami, legni e terra che sono andati a fermarsi proprio alla gratella della tombatura dello Stregale facendo praticamente da tappo al deflusso delle acque. È da qui che il caos in pochi minuti è diventato quasi un’altra alluvione nel centro della città. Eppure in questi mesi i lavori di ripristino fluviale e idrogeologico sono avvenuti; proprio per la tombatura del fosso Stregale, il Comune di Montemurlo ha portato a termine a giugno scorso, con una spesa di somma urgenza di circa 1 milione e mezzo di euro, il rifacimento totale del tubo della tombatura (una specie di “calza”), fatta fare appositamente da una ditta specializzata di Forlì. Un lavoro particolare che è stato possibile perché la tombatura, che passa sotto una serie di giardini delle abitazioni, ricade sotto la competenza del Comune di Montemurlo, mentre tutto ciò che è a monte della gratella non spetterebbe, per competenza amministrativa e giuridica, all’amministrazione comunale. Sulla parte che da Cicignano scende giù verso la tombatura, la competenza sarebbe del Genio civile e quindi della Regione. Il Comune, in quel caso come è stato spiegato, non sarebbe in grado e non potrebbe intervenire. Il sindaco Simone Calamai sa, però, che il problema a monte della gratella della tombatura è di quelli prioritari.

«Per noi è assolutamente fondamentale fare tutto quello che serve per mettere in sicurezza questa zona di Montemurlo. Sappiamo che ci sono ancora delle opere strutturali da realizzare sulla parte a monte, che non rientrano nelle competenze comunali, come ad esempio la realizzazione di una griglia selettiva a monte dell’imbocco del tratto tombato in modo da prevenire altri fenomeni ostruttivi di detriti come accaduto nella tarda serata di domenica. Sullo Stregale occorrono risorse economiche e un progetto di bypass definitivo con l’individuazione di un tracciato alternativo che consenta il transito delle portate di acqua provenienti dalla zona collinare». Intanto fino a tarda sera di ieri, nella zona colpita dall’esondazione, sono stati in funzione i mezzi per liberare da acqua e melma gli scantinati e i garage. Le 70 famiglie evacuate domenica sera hanno fatto ritorno nelle proprie abitazioni. Ma la violenta perturbazione di domenica ha lasciato il segno: i dati della fondazione Parsec, che monitora le stazioni meteo comunali presenti sul territorio di Montemurlo, hanno registrato quello di domenica come l’evento meteo più estremo dopo quello tragico dello scorso 2 novembre. Il pluviometro, installato alla fattoria di Javello, ha registrato 129,2 mm di pioggia cadute in poche ore: un dato enorme.


 

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