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Prato, ennesima intimidazione a un operaio iscritto al sindacato


	L'auto danneggiata sotto la casa dell'operaio
L'auto danneggiata sotto la casa dell'operaio

L’auto di un dipendente della Acca di Seano è stata vandalizzata nella notte. L’allarme del Si Cobas: «I lavoratori non possono essere lasciati soli»

13 febbraio 2024
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PRATO. Non si ferma la serie di atti intimidatori nei confronti degli operai dipendenti dell’azienda Acca di Seano (logistica e trasporti) e iscritti al sindacato Si Cobas, che dall’anno scorso ha aperto una dura vertenza con la proprietà cinese dell’azienda per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Il Si Cobas ha reso noto oggi, 13 febbraio, che l’auto di uno dei propri iscritti, parcheggiata sotto casa a Prato, è stata pesantemente danneggiata: tutti i finestrini spaccati e le ruote bucate. Secondo il Si Cobas non è un caso. «Anche lui è iscritto al sindacato e in prima linea nella lotta a caporalato e sfruttamento – spiegano Luca Toscano e Sarah Caudiero del Si Cobas – Solo due settimane prima un altro operaio della Acca veniva aspettato sotto casa ed aggredito da sconosciuti con il volto coperto, facendo arrivare a cinque la conta degli agguati violenti subiti in pochi mesi dai lavoratori iscritti al Cobas in azienda. Ancora una volta la vittima sporgerà denuncia. Ma resta il fatto, inquietante, che tutte le denunce per le minacce e le aggressioni già presentate dei lavoratori della Acca, ad oggi, non hanno avuto alcun risultato».

«Questo – aggiungono i sindacalisti – accade a distanza di pochi giorni dal tavolo sindacale di venerdì 16 febbraio. A quel tavolo l'azienda dovrà formalizzare l'impegno ad allontanare il soggetto individuato come caporale nel magazzino e più volte denunciato come autore di minacce nei confronti dei lavoratori sindacalizzati. Ma non solo. Alla Acca la battaglia sindacale, con i recenti scioperi, sta continuando per richiedere un cambio di passo nella gestione dei lavoratori “in appalto” oggi privi di ogni diritto e sotto ricatto tramite l'abuso dei contratti a tempo determinato e part-time».

Ecco dunque che il sindacato lancia un appello perché la società civile e la politica si prendano a cuore il caso degli operai sotto schiaffo, l’esercito silenzioso degli stranieri che rappresenta la quasi totalità della manodopera di certe aziende del distretto industriale pratese.

«I lavoratori della Acca non possono essere lasciati soli in questa battaglia – dicono Toscano e Caudiero – a maggior ragione dopo essere diventati bersaglio di atti di violenza ed intimidazione criminale. Abbiamo intenzione di promuovere una mobilitazione popolare contro il caporalato, lo sfruttamento e la violenza. Bisogna rompere il silenzio che alimenta l'impunità e riproduce l'ingiustizia. Il territorio deve alzare la voce unendo la propria a quella dei lavoratori in lotta per i diritti. Lanceremo un appello all'associazionismo e alle forze democratiche a schierarsi e partecipare ad una manifestazione in cui fare muro al dilagare dello sfruttamento selvaggio e della violenza. La questione riguarda tutta la piana. E' inutile oggi invocare l' “emergenza sicurezza” di fronte all'omicidio avvenuto pochi giorni fa a pochi metri dal magazzino Acca di Seano. Fatti tragici come questi avvengono perché questo distretto è stato trasformato in una “zona economica speciale” dove i diritti muoiono e l'economia criminale detta le leggi. Finchè non si avrà il coraggio di affrontare l'origine del problema, non si troveranno vere soluzioni. E' per un futuro diverso per questo distretto che bisogna battersi. E questo vuol dire battersi contro chi su questo sistema fa profitti da capogiro. Per questo abbiamo intenzione di scendere in piazza nelle prossime settimane».

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