Un pratese ogni 58 viene interrogato in tribunale: è il record toscano
Uno studio certifica la grande attività di magistratura e forze dell’ordine
PRATO. La provincia di Prato è quella dove si interroga di più in Toscana. Non stiamo parlando di interrogazioni scolastiche, ma di interrogatori nell’ambito di procedimenti penali. Lo si ricava da uno studio relativo al 2021 condotto su dati Istat da Cedat 85, una società attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. L’indagine è stata realizzata in concomitanza con l’entrata in vigore della norma secondo la quale gli interrogatori di indagati e detenuti devono essere in audio e video.
In base ai dati dello studio, nel 2021 a Prato sono stati condotti 4.443 interrogatori, vale a dire 12 al giorno, che ne fanno la provincia dove si interroga di più in rapporto alla popolazione residente. In pratica è stato interrogato un residente su 58, molto più di Firenze (uno su 63), ancora di più di Siena, che è in fondo alla classifica toscana con un interrogato ogni 87 abitanti.
Il dato pratese certifica una maggiore incidenza di reati (e dunque della necessità di condurre interrogatori) ma anche evidentemente una particolare efficienza di magistratura e forze dell’ordine nell’adempiere alle loro funzioni.
Sono oltre 830mila gli interrogatori di indagati, fermati e detenuti che si svolgono in un anno in Italia, ovvero una di media 2.276 al giorno, con la Calabria prima regione nel rapporto interrogatori per abitanti (uno ogni 54 abitanti), seguita da Basilicata (1/55) e Liguria (1/56 ).
«Con la riforma Cartabia – spiega Gianfranco Mazzoccoli, presidente di Cedat 85 – la fonoregistrazione e la videoregistrazione rientrano tra le ordinarie e obbligatorie forme di raccolta degli atti processuali, tra cui l’interrogatorio. Si capisce, perciò, come questi momenti delicati dell’azione giudiziaria debbano essere svolti nella massima sicurezza e, se possibile, non servendosi dell’infrastruttura Cloud, per sua stessa natura violabile. Da anni lavoriamo, con un nostro brevetto, sulla trascrizione in tempo reale del parlato, siamo riusciti a ingegnerizzare questa tecnologia in un dispositivo “all in one” che si chiama Cabolo e prescinde dalla connessione Internet. Da qui nasce Cabolo Interview Kit, per registrare, trascrivere, archiviare digitalmente verbali di interrogatori in modo sicuro e con file crittografati».