Aggredita e sfregiata nell’atrio indagata anche la fidanzata dell’ex
Ventisei anni, è accusata di concorso morale e materiale nell’aggressione
PRATO. C’è un nuovo indagato nell’inchiesta sull’aggressione a Martina Mucci, la cameriera ventinovenne e sfregiata al volto lo scorso febbraio mentre stava rientrando a casa, nel quartiere della Pietà. Due uomini entrarono con lei nell’atrio del palazzo e lì cominciarono a picchiarla selvaggiamente al volto, cazzotti e calci fino a romperle i denti e a farle quasi esplodere l’orbita di un occhio. Con una lametta inoltre le procurarono tagli al volto e al cuoio capelluto.
L’ex fidanzato, Emiliano Laurini, finì subito nel mirino degli inquirenti: considerato il mandante del pestaggio fu arrestato dopo circa un mese dall’aggressione. Con lui finirono nell’indagine Kevin Mingoia, 19 anni, accusato di aver materialmente picchiato e sfregiato la cameriera, e Mattia Schininà, 20 anni, accusato di aver messo in contatto il presunto mandante e il picchiatore. Successivamente un sedicenne si presentò in questura confessando di aver preso parte al pestaggio. Risulta indagato un altro uomo il cui telefono cellulare è risultato allacciato alla cella telefonica adiacente all’abitazione di Martina Mucci. Adesso, iscritta nel registro degli indagati, per concorso morale e materiale, c’è la fidanzata di Laurini, una donna di 26 anni, residente a Bagno a Ripoli.
La ragazza è a piede libero e le indagini dovranno accertare quanto sia coinvolta nell’aggressione, quale fosse il suo ruolo e se fosse a conoscenza di quanto stava per accadere. La procura ha intanto formalizzato l’esigenza di portare avventi accertamenti tecnici non ripetibili sulle condizioni cliniche e psico-fisiche di Martina, la comparazione delle impronte e dei reperti sequestrati oltre all’esame sui dispositivi informatici.
La ventottenne lavorava in un pub del centro quando, dopo la chiusura, stava rientrando a casa, da sola. Era entrata nell’atrio del condominio quando si è trovata di fronte due uomini incappucciati, uno con un coltello, l’altro con un rasoio, hanno preso a picchiarla selvaggiamente. I due l’hanno riempita di botte lasciandola accasciata sul pianerottolo prima di andarsene portando via la sua borsa. La giovane è stata soccorsa da un’ambulanza in codice giallo e portata all’ospedale Santo Stefano ma fin da subito era stato escluso che si trattasse di una rapina. La ragazza era stata picchiata con il chiaro intento di sfregiarla.