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Amministrative Prato, Silli scioglie i dubbi: «Non mi candido»

di Alessandro Formichella e Ilenia Reali
Amministrative Prato, Silli scioglie i dubbi: «Non mi candido»

Centrodestra. Entro ottobre si punta a scegliere l’aspirante sindaco che «non sarà un civico». Chiaro il sottosegretario: «Lo escludo totalmente». E anche Spada preferisce starne fuori

31 maggio 2023
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PRATO. Il nome arriverà prima dell’autunno. C’è chi ne è certo nel centrodestra pratese. Ma la scelta del candidato non è facile. Si cerca un politico ma una parte pretende che sia moderato. Il rischio è infatti che spostando l’asse troppo a destra si perdano voti. Prato, seconda città della Toscana, ha già visto Fratelli d’Italia diventare il primo partito della città alle scorse elezioni politiche, inizia a vivere le fibrillazioni dell’avvicinamento alle amministrative del 2024. Il quadro politico, per il Pd e il centrosinistra, non segna acque calme. Proprio per niente. Poggio a Caiano è caduto sotto l’ascia di un candidato civico, il nuovo sindaco Riccardo Palandri sostenuto da tutte le forze di centrodestra, portando a una emorragia di voti rispetto al 2018 su Francesco Puggelli; Campi Bisenzio, va ad Andrea Tagliaferri del M5S con il sostegno di Sinistra Italiana, mentre le città di Pisa, Siena e Massa restano fermamente in mano al centrodestra. Da destra a sinistra, la prima vittima è il Pd. Schiacciato si direbbe dalle due posizioni, nel mezzo. Daniele Spada, l’uomo della Lega che nel 2019 ha portato il sindaco Matteo Biffoni e il centrosinistra al ballottaggio, dichiara da subito che non porrà il suo nome come candidato a sindaco. «Credo però che sia importante che venga valorizzato dal centrodestra, dato che quattro anni fa in soli 60 giorni fui indicato come candidato sindaco e misi su la campagna elettorale», dice oggi senza nascondersi dietro a discorsi iperbolici. I risultati del 2019 non furono semplici: Matteo Biffoni, non passò al primo turno.

E anche Giorgio Silli, il nome che metterebbe tutti d’accordo si tira indietro: «Escludo totalmente una mia candidatura: non si può volere far tutto nella vita».

E aggiunge: «Non ho preclusione per nessuno se verrà rispettato il normale dialogo politico fra forze di coalizione e ci saranno i presupposti di fiducia reciproca. Possiamo vincere ed avere un pratese di centrodestra al governo e un pratese di centrodestra sindaco».

C’è chi mette un “niet” ad un possibile candidato civico a guida del centrodestra. La pensa così Goffredo Borchi, del coordinamento provinciale di Forza Italia.

«Prato è la seconda città della Toscana – dice Borchi – serve un candidato politico, espressione di tutto il centrodestra e di natura moderata se vogliamo vincere le elezioni anche a Prato, dopo Poggio a Caiano. Poggio un esempio da seguire? In buona parte sì, ma con la distinzione che a Prato serva un candidato prettamente politico che non sia nettamente di destra. La città non lo accoglierebbe». Dalle parole di Gabriele Borchi emerge già il primo dubbio di Forza Italia sulla più che possibile candidatura di Gianni Cenni, Fratelli d’Italia. Forza Italia, potrebbe essere il perno attorno al quale far girare una candidatura spostata più verso il centro che verso la destra. «Ma di una cosa siamo certi: il centrodestra deve stare unito. Solo così possiamo strappare di nuovo Prato al centrosinistra», conferma l’azzurro berlusconiano, figlio dell’ex vicesindaco della giunta Cenni (Roberto) , Goffredo Borchi. In ballo riemergono vari nomi come papabili alla candidatura; da quello di Rita Pieri a quello di Giorgio Silli, attuale sottosegretario alla Farnesina, che però si tira indietro. A fine del mese entrante il centrodestra pratese farà la prima riunione plenaria fra i coordinatori dei partiti, per capire come muoversi e iniziare a smuovere le acque. «È fondamentale capire le ambizioni di tutti i candidabili, le alleanze, la tenuta compatta del centrodestra e avviare il percorso», prosegue Gabriele Borchi. Che scommette: «Entro ottobre avremo il nome».

 

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