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Poggio, è subito scontro sulla Tari: accuse incrociate in consiglio

Il sindaco Palandri durante la prima seduta del consiglio
Il sindaco Palandri durante la prima seduta del consiglio

La tassa rifiuti aumenta del 5%, il centrosinistra dà la colpa a Palandri

28 maggio 2023
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POGGIO A CAIANO. La campagna elettorale è finita, ma non è finito lo scontro tra il centrodestra, che ha conquistato il comune col sindaco civico Riccardo Palandri, e il centrosinistra che ha scelto come capogruppo l’ex sindaco Francesco Puggelli ed è passato subito all’attacco sulle tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti.

Accuse incrociate nel primo consiglio comunale con Puggelli che dà la colpa a Palandri e viceversa. L’unica cosa certa è che le tariffe aumenteranno del 5%.

Secondo il centrosinistra è colpa del centrodestra perché le tariffe dovevano essere approvate entro il 31 maggio, l’ultimo consiglio non poteva farlo ma c’era tutto il tempo per trovare correttivi.

Secondo il centrodestra l’hanno fatto apposta: non hanno voluto approvare gli aumenti in campagne elettorale.

«La nuova giunta Palandri aveva tutto il tempo di individuare correttivi che, come fatto in passato dalla giunta Puggelli sia nel 2021 che nel 2022, anche per il 2023 avrebbero potuto evitare il rincaro sulle bollette dei poggesi – scrive ora la lista Poggio Insieme di Puggelli – Ma ieri sera questo non è accaduto».

«Sia io che i consiglieri di “Poggio, Insieme!”, a fronte della mancata costituzione della commissione bilancio – ha spiegato Puggelli – appena abbiamo ricevuto l'ordine del giorno del consiglio abbiamo dato la nostra massima disponibilità ad incontrare il neo sindaco e discutere della tariffa sui rifiuti, la nostra richiesta però è caduta nel vuoto. Esattamente come negli ultimi due anni, anche questa volta l'aumento si poteva evitare. Purtroppo però il sindaco Palandri non ha avuto tempo di confrontarsi con noi nell'interesse dei poggesi. Il risultato è che per la prima volta il Comune non conterrà l’aumento della Tari e i poggesi pagheranno più tasse degli anni scorsi».

«Mi sarei aspettato ben altro clima per questo primo consiglio comunale – replica il sindaco Palandri – E invece dalla minoranza abbiamo visto un atteggiamento strumentale e irresponsabile. L’aumento della Tari avrebbero dovuto votarlo nella passata legislatura, e invece, pur di non dire ai poggesi in piena campagna elettorale che le aliquote sarebbero aumentate in media del 5% hanno rinviato l’approvazione a questa legislatura. Gli amministratori uscenti dovrebbero spiegarci come mai un Comune ben più grande come Prato abbia approvato ad aprile le tariffe, mentre a Poggio a Caiano, con un quadro già chiaro da mesi, ci si è ridotti ad approvarle solo cinque giorni prima della scadenza prevista dalla normativa».

«Se arriviamo a questi aumenti è colpa dell’immobilismo sugli impianti da parte della Regione – accusa Palandri – Giunta regionale che è dello stesso colore politico della minoranza di centrosinistra di Poggio a Caiano. La proposta di coprire gli aumenti con i fondi in bilancio è una provocazione che proprio non posso accettare. Abbiamo ereditato un bilancio con mutui aperti negli ultimi mesi per centinaia di migliaia di euro per opere iniziate durante la campagna elettorale da parte della vecchia amministrazione comunale. Fondi che adesso dovremo pagare tutti noi cittadini poggesi. Se il centrosinistra davvero ci teneva al bene del paese, perché non aveva già accantonato in bilancio i fondi necessari per azzerare gli aumenti Tari? Sarebbe stata una mossa molto più apprezzata rispetto all’investimento faraonico imposto ai poggesi in piazza XX Settembre».

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