L’iniziativa

Prato, tutti pazzi per le bici messe a posto dagli studenti dell’Istituto Marconi

di Maria Lardara
Prato, tutti pazzi per le bici messe a posto dagli studenti dell’Istituto Marconi

Un ex meccanico insegna ai ragazzi come sostituire freni e camere d’aria

25 maggio 2023
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PRATO. Se sei anni fa gli avessero detto che sarebbe entrato in una scuola non ci avrebbe creduto. Tre ore al giorno per insegnare un mestiere. Guai però a chiamarlo “prof”. «Lo dico sempre ai ragazzi: chiamatemi Marco. Con loro sto riscoprendo una seconda giovinezza». La pensione può attendere per Marco Vannucchi, lo storico biciclettaio di piazza Ciardi che chiuse bottega nel 2017 e che quando si tratta di riparare biciclette è una garanzia. Nel giardino dell’istituto Marconi, dove ieri mattina era tutto una viavai di cittadini interessati a comprare le 150 biciclette rigenerate da una trentina di studenti dell’istituto professionale, Marco Vannucchi faceva avanti e indietro per dare istruzioni ai suoi studenti-meccanici che facevano provare le bici ai cittadini. Senza le sue mani d’oro non si va da nessuna parte. E mani d’oro sono quelle che cerca di plasmare nei ragazzi del Marconi, quelli di un istituto professionale che sono più a rischio di dispersione scolastica. «Questi ragazzi mi hanno conquistato. In un mondo in cui abbonda troppo la tecnologia, diventa ancora più significativo insegnare loro nozioni di meccanica o come sostituire freni, fascioni e camere d’aria». Alle 9 c’erano già i primi cittadini ai cancelli pronti ad accaparrarsi le biciclette in mostra nel giardino. Alla fine ne sono state vendute la metà. C’era anche Renzo Ponzecchi, che abita in centro storico e dentro le mura si muove a piedi o in sella. Ieri mattina ha portato a casa con 50 euro una bicicletta praticamente nuova. «Avevo già un’altra bicicletta ma volevo dare una gratificazione a questi ragazzi che si sono applicati per recuperare biciclette da rottamare». I mezzi vandalizzati o ridotti a rottami arrivano principalmente dai depositi comunali della polizia municipale anche se ultimamente gli abbandoni sul ciglio del marciapiede o ai pali della luce sono diminuiti notevolmente nell’ultimo periodo. Ci ha fatto caso anche l’assessora alla mobilità Flora Leoni: «Erano elementi di indubbio degrado – sottolinea – Da parte nostra cerchiamo di concentrare i recuperi e quindi le consegne all’istituto due o tre volte l’anno. Con la scuola abbiamo da anni una convenzione e sosteniamo quello che nel corso del tempo è diventato un fiore all’occhiello».

A sposare il “Progetto Bici” anche il presidente della Provincia Simone Calamai perché «coniuga mobilità sostenibile ed economia circolare, due aspetti che possono fare la differenza per il rispetto dell’ambiente». Fioccano complimenti ai ragazzi mentre la consegna delle biciclette proseguirà anche oggi e domani nel giardino trasformato in un’officina a cielo aperto, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17. Il ricavato verrà utilizzato per coprire le spese vive del laboratorio di riparazione: un luogo dove i ragazzi apprendono un mestiere e “si sporcano le mani” assemblando pezzo dopo pezzo. Come Simone che ammette: «Ho trovato qui la mia motivazione». Per lui la maturità si avvicina. «È un’iniziativa importante per il nostro istituto – sottolinea il preside Paolo Cipriani – perché da un lato contribuisce alla maturazione personale e professionale dei ragazzi e dall’altro favorisce un’idea di scuola più aperta e moderna».

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