Il Tirreno

Prato

Gli aiuti

Prato, gli spurghisti in soccorso agli alluvionati della Romagna

Prato, gli spurghisti in soccorso agli alluvionati della Romagna

Sono partiti di notte, aspirano fango dagli scantinati a Castel Bolognese

2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. «Abbiamo trovato una situazione catastrofica, allucinante, da terza guerra mondiale». A parlare è Massimo Durgoni, amministratore dell’omonima azienda pratese di autospurgo, da ieri impegnato a svuotare gli scantinati allagati dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione di questi giorni.

Con dieci mezzi (otto da Prato e due da Firenze) e una decina di operai, Durgoni è partito in piena notte ed è arrivato ieri mattina a Castel Bolognese, uno dei paesi più colpiti dall’alluvione. Non ci è andato a titolo personale, ma come parte della squadra messa in piedi dal Consorzio spurghisti associati, che raggruppa quasi 50 aziende del settore tra Prato, Firenze, Pistoia, Valdelsa e Valdarno.

È stata l’Associazione nazionale comuni italiani, d’intesa con la Protezione civile, a chiedere l’intervento degli spurghisti per dare una mano nelle operazioni di soccorso. Si è pensato, giustamente, che gli spurghisti sono dotati di macchinari e di personale specializzato nello svuotare i pozzi neri, che si è rivelato utile per svuotare gli scantinati invasi dal fango. È un lavoro immane, spiega Durgoni, che andrà avanti per un bel po’.

Della spedizione, oltre alla Durgoni Peppino & figli, fanno parte la Arnospurghi di Montevarchi, l’Autospurgo 90 e Altimax. «Siamo partiti oggi alle 4 – racconta Durgoni – e siamo arrivati poco dopo le 8. Aspiriamo con le autospurgo e poi scarichiamo dove ci indica la Protezione civile. Stiamo cercando di far venire altri associati del consorzio». Il lavoro certamente non manca.
 

Italia mondo
Il caso

Si lancia da 40 metri al Duomo: il corpo è quello di Emanuele De Maria, il detenuto evaso che aveva accoltellato un uomo in hotel. Trovata morta la collega

Sani e Belli