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Prato, gli spurghisti in soccorso agli alluvionati della Romagna

Prato, gli spurghisti in soccorso agli alluvionati della Romagna

Sono partiti di notte, aspirano fango dagli scantinati a Castel Bolognese

21 maggio 2023
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PRATO. «Abbiamo trovato una situazione catastrofica, allucinante, da terza guerra mondiale». A parlare è Massimo Durgoni, amministratore dell’omonima azienda pratese di autospurgo, da ieri impegnato a svuotare gli scantinati allagati dell’Emilia Romagna colpita dall’alluvione di questi giorni.

Con dieci mezzi (otto da Prato e due da Firenze) e una decina di operai, Durgoni è partito in piena notte ed è arrivato ieri mattina a Castel Bolognese, uno dei paesi più colpiti dall’alluvione. Non ci è andato a titolo personale, ma come parte della squadra messa in piedi dal Consorzio spurghisti associati, che raggruppa quasi 50 aziende del settore tra Prato, Firenze, Pistoia, Valdelsa e Valdarno.

È stata l’Associazione nazionale comuni italiani, d’intesa con la Protezione civile, a chiedere l’intervento degli spurghisti per dare una mano nelle operazioni di soccorso. Si è pensato, giustamente, che gli spurghisti sono dotati di macchinari e di personale specializzato nello svuotare i pozzi neri, che si è rivelato utile per svuotare gli scantinati invasi dal fango. È un lavoro immane, spiega Durgoni, che andrà avanti per un bel po’.

Della spedizione, oltre alla Durgoni Peppino & figli, fanno parte la Arnospurghi di Montevarchi, l’Autospurgo 90 e Altimax. «Siamo partiti oggi alle 4 – racconta Durgoni – e siamo arrivati poco dopo le 8. Aspiriamo con le autospurgo e poi scarichiamo dove ci indica la Protezione civile. Stiamo cercando di far venire altri associati del consorzio». Il lavoro certamente non manca.
 

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