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Pd, effetto Schlein: vola il tesseramento a Prato. Tra ritorni di fiamma e facce nuove

di Maria Lardara
Pd, effetto Schlein: vola il tesseramento a Prato. Tra ritorni di fiamma e facce nuove

Dal web ai circoli, accolto l’appello ai militanti della neo segretaria

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PRATO. C’è il “compagno” con i capelli bianchi che bussa alla porta del circolo sotto casa e che non si vedeva da un po’, quello che magari non aveva più rinnovato l’iscrizione dai tempi di Renzi segretario: la tessera cartacea del 2023 gli arriverà fra qualche giorno. C’è il popolo di internet che con un click ha fatto già un atto di fede con il Pd dell’era Schlein: in tre giorni 40 nuovi iscritti che fanno di Prato la seconda federazione in Toscana (dopo Firenze) e la sesta in Italia dalla riapertura del tesseramento.

Tu chiamalo effetto Schlein, se vuoi. Di sicuro l’onda lunga del trionfo alle primarie si traduce in sottoscrizione di tessere, per dare voce agli elettori del 26 febbraio. «Qui il vento soffia forte», esulta su Facebook Marco Biagioni, segretario provinciale del Pd che in una nota ufficiale parla di «ottima partenza» in un clima di «crescente fiducia». La mobilitazione dei nuovi tesserati non passa solo dal web. Viaggia su un binario parallelo la campagna nei circoli e quindi dal rapporto diretto con la base, quel contatto con le persone che – per dirla con Biagioni - «rappresenta il vero strumento di partecipazione». Quindi le 40 iscrizioni on line sono solo l’inizio. La corsa alla tessere, sulla scia dell’appello lanciato da Schlein che non basta l’appoggio esterno ma occorre la militanza, si fa anche nei circoli dove è tutto un chiedere informazioni su come entrare a far parte della casa del Pd. «Al momento il tesseramento on line non ci dà la possibilità di fotografare l’identikit dei nuovi iscritti – fa notare Biagioni - ma un osservatorio è dato dal contatto con i circoli: qui vediamo che il fenomeno è trasversale e composto da categorie eterogenee. Si vedono persone che furono fra i fondatori del Pd e che poi se n’erano allontanati per diversi motivi. Un ritrovato entusiasmo per un partito che sta cambiando e che sta chiamando a cambiare».

Non solo ritorni di fiamma che non fanno resistere alle sirene di una nuova sinistra ecologista e progressista incarnata da Schlein. Si vede un bel movimento di trentenni fra le facce nuove da prima volta. «La generazione più vulnerabile sul piano del mondo del lavoro, con cui il Pd sta ricucendo un rapporto – osserva il segretario - Ricordiamoci che il processo costituente parte adesso. Per anni abbiamo avuto un partito che veniva votato perché era “il meno peggio”, ora il clima è cambiato: si percepiscono convinzione ed entusiasmo». E a proposito di lavoro, il Pd sta organizzando per il primo aprile gli “Stati generali del lavoro” al circolo di Iolo, per parlare di temi come salario minimo e settimana “corta” lavorativa. Un segnale positivo, in vista delle prossime, cruciali, competizioni elettorali. «Stiamo lavorando a un percorso programmatico condiviso in vista delle amministrative 2024. Il primo atto sono appunto gli “Stati generali del lavoro” con otto tavoli tematici per affrontare i temi dello sfruttamento e della precarietà». Il rimpasto della segreteria provinciale? Ci sarà, aspettando di capire i nuovi equilibri dettati da quella regionale con Emiliano Fossi alla guida.



 

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