Il Tirreno

Prato

L’intervista

Primarie, Ciuoffo: “E ora non si parli più di neocentrismo”

Ilenia Reali
Primarie,  Ciuoffo: “E ora non si parli più di neocentrismo”

Per l’assessore regionale “è il momento che il partito recuperi il suo ruolo”. “Non c’è bisogno solo di buoni amministratori ma serve parlare di valori e che soprattutto non siano negoziabili”

28 febbraio 2023
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Stefano Ciuoffo, assessore regionale, pratese, era schierato con la mozione Schlein. Uno dei pochissimi amministratori della città tessile che fin da subito si è messo  al fianco della neo segretaria

Assessore Ciuoffo, possiamo definirla franceschiano?
«Certo».
Quindi ha scelto Schlein seguendo la sua corrente?
«Non solo, in area dem ci sono state scelte diverse. Ho scelto Schlein perché la ritengo la scelta più convincente dopo il risultato del 25 settembre: nel Pd serve un’analisi politica più stringente e più rigorosa di quella in atto».
In che senso?
La visione neocentrista ha ancora uno spazio oppure no? Secondo me non ce l’ha. Con un governo di destra c’è bisogno di scelte più chiare. Non c’è bisogno solo di buoni amministratori ma serve parlare di valori e che soprattutto non siano negoziabili. C’è bisogno di un ruolo del partito che stia in mezzo tra gli amministratori e la comunità. Un partito senza partito non è il modo giusto di affrontare questo tempo. A noi ne serve uno subito, già per le prossime elezioni. E ce ne servirà uno anche per le prossime elezioni regionali. Serve una visione unitaria. Sono molto soddisfatto di questo risultato».
Ha le idee molto chiare. Dopo la vittoria, in molti sono più concilianti.
«Una volta tanto che mi capita di fare analisi della vittoria mi si lasci fare. Ne ho dovute fare così tante per sconfitte. ..»
Anche per Prato pensa a un ruolo del partito così determinante nelle scelte?
«Biagioni e Biffoni stanno andando nella giusta direzione. Ora si tornerà a un partito che ha ritrovato un confronto sul futuro. Le primarie ci hanno riportato nuovi elettori e vecchi elettori e di loro dovremo tenere conto».
Si spieghi meglio?
«Ha vinto un Partito democratico che torna a essere il punto di riferimento della gente. Noi dobbiamo capire quali sono i problemi delle nostre comunità e dare delle risposte. Prato ha bisogno di dare continuità e concretezza alle scelte della giunta Biffoni perché c’è ancora tanto da fare e non credo ci si possa permettere di perdere quanto fatto finora. Considerando che un terzo mandato di Biffoni non sia praticabile, dobbiamo lavorare per le prossime elezioni».
Qual è il suo candidato ideale per Prato?
«Credo che il partito abbia risposte proprie. Non penso a candidati civici, questa scelta la facciano altri. Il Pd ha buoni amministratori e ottime competenze al suo interno. Emergerà un percorso convincente dalla segreteria e dal partito tutto. Non ci saranno lunghi coltelli su questo tema».
Quindi la candidatura di Bugetti, anche se bonacciniana, è già una scelta fatta?
«Inutile ora parlare di nomi. Né di veti né di scelte compiute. Non credo che gli schieramenti di queste primarie né di altre possano influenzare le scelte».
È molto netto nell’esprimere le sue opinione. Eravamo abituati a un Ciuoffo più mite.
«A una certa età ci si può permettere di essere più netti».

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