Un festival per conoscere meglio la Cina che ha messo radici a Prato
Presentata la terza edizione di “Seta” dal 30 settembre al Museo del Tessuto
PRATO. Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre il Museo del Tessuto di Prato ospita la terza edizione di “Seta – Dialoghi sulla Cina Contemporanea”, l’evento di approfondimento politico, socio economico ed artistico organizzato dall’associazione Orientiamoci In Cina in collaborazione con Centro Studi Sulla Cina Contemporanea e Contemporary Matters.
Il programma è a cura di Matteo Burioni, Piero Ceccatelli, Roberto Pecorale, Patrizia Scotto di Santolo e Gianni Bianchi. La parte artistica è a cura di Silvia Vannacci.
Seta è uno spazio fisico per tantissimi ospiti relatori italiani e cinesi: accademici, giornalisti, studiosi, economisti e ricercatori di prestigiose Università, non solo italiane, si alterneranno negli spazi del Museo del Tessuto per offrire al pubblico una serie di spunti di riflessione e confronto su quanto sta accadendo nella Cina odierna, soprattutto alla luce dei nuovi scenari internazionali.
Dalla guerra in Ucraina, alla crisi energetica, ai complessi rapporti con gli Stati Uniti della presidenza Biden, al XX Congresso nazionale del Pcc che si terrà a Pechino dal 9 e al 16 ottobre prossimo, alle realtà virtuali che si affacciano prepotentemente sul palcoscenico mondiale, fino alle nuove tendenze artistiche che rispecchiano le ansie di un Paese che mira ad un ruolo sempre più strategico nei contesti cosmopoliti ma che è ancora a metà strada tra un passato fortemente tradizionalista e il presente che lo ha visto avvicinarsi vorticosamente all’Occidente lungo le traiettorie del sapere geografico, scientifico ed economico.
Una rassegna che vuole essere, nell’ottica degli organizzatori, uno scambio originale di idee, di dibattito, di presentazione di ricerche, grazie anche i molteplici progetti di studio che da alcuni anni si realizzano nei diversi consessi culturali italiani e non solo.
«L’intento degli organizzatori proseguendo il lavoro della scorsa edizione è di offrire un approfondimento quanto più completo sulle dinamiche della Cina dal punto di vista politico-sociale, economico ed artistico, capire cosa ci aspetta nel futuro prossimo e quali saranno le conseguenze delle scelte europee ed americane, quali invece le opportunità» ha spiegato Matteo Burioni di Orientiamoci in Cina.
Il Festival è un’opportunità per Prato, che con questi momenti di approfondimento e conoscenza delle tematiche fondamentali sulla Cina contemporanea si pone l’obiettivo di superare molti stereotipi e luoghi comuni, al fine di rinnovare quel dialogo di scambi indispensabili allo sviluppo della conoscenza e delle relazioni sempre più strette tra Prato e l’Oriente.
Con Seta si inaugura anche “Escape: l’inatteso. Mostra personale di Hu Huiming” a cura di Lisha Liang che sarà visitabile presso la Saletta Campolmi fino al 9 ottobre. Nel programma del festival sarà presentato anche il progetto Mitologie Digitali, una mostra sulle mitologie orientali ed occidentali in chiave digital che avrà una doppia sede a Prato e a Taizhou, alla fine di novembre.
Grazie all’open call ancora in corso, saranno selezionate le opere digitali degli artisti più interessanti grazie alla sinergia tra Contemporary Matters (organizzatore dell’evento) e l’Associazione Orientiamoci in Cina, il Taizhou Museum of Contemporary Art e NoName Studio Zhujiajiao.
A cura di Silvia Vannacci con Lisha Liang, le due mostre di arte contemporanea saranno esposte in Italia a Prato dal 27 novembre al 27 dicembre in diversi luoghi della città e in Cina a Taizhou nel Museum of Contemporary Art nel novembre prossimo. Invitati a partecipare a tutte le iniziative del Festival anche gli studenti delle Scuole Superiori della città grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico provinciale.