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Prato

la storia

Prato, esce dall’ospedale per sposarsi e ci torna poco dopo per partorire

Maria Lardara
ll consigliere comunale Marco Wong ha celebrato il rito civile per la giovane coppia orientale
ll consigliere comunale Marco Wong ha celebrato il rito civile per la giovane coppia orientale

La singolare storia di una coppia orientale

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PRATO. «Esco dall’ospedale perché ho un impegno: devo andare a sposarmi». Fiori d’arancio in Comune e fiocco in arrivo al Santo Stefano. Dal letto dell’ospedale alle promesse nuziali è un attimo. Come è un attimo ritrovarsi anche con le contrazioni che precedono il parto. Ma Liu Jiarui ce l’ha fatta a pronunciare il fatidico sì in un venerdì 17 che rimarrà scolpito nella memoria della ragazza: ieri mattina la giovane sposa con il pancione è arrivata con mezz’ora di ritardo in palazzo comunale mentre il futuro marito, Zhao Meng, l’aspettava con le fedi nuziali e un ristretto gruppo di parenti. Se è vero che ogni sposa si fa attendere all’altare con qualche minuto di ritardo, in questo caso la 24enne Jiarui aveva una giustificazione di ferro: arrivava dall’ospedale Santo Stefano dove si era presentata la sera prima accusando dei dolori. Una cerimonia civile lampo, quello officiata dal consigliere comunale del Pd Marco Wong, tanto che la sposa è rientrata poi, subito in ospedale per prepararsi al parto a questo punto con la serenità di aver coronato il proprio sogno d’amore. L’episodio ha colpito molto il celebrante Wong che sul proprio profilo Facebook lo ha collegato al significato del venerdì 17. «Sfidando la superstizione del venerdì 17 – ha scritto – avremo una nuova famiglia a Prato».

Parlando di superstizione, come dimenticare il vecchio adagio popolare che “di Venere e di Marte non si sposa e non si parte” ma evidentemente si tratta di una credenza occidentale. «Mi ha colpito la giovane età degli sposi, che in realtà lo è più per i canoni italiani che per quelli cinesi, ma soprattutto la circostanza che si è venuta a creare – racconta Wong – Questa è la terza coppia cinese che ho unito in matrimonio dall’inizio dell’anno: con la fine delle restrizioni anti-Covid stanno riprendendo anche i matrimoni all’interno della comunità». I neo sposi si sono presentati a palazzo comunale indossando abiti quotidiani, senza tutto quel corredo di usanze e tradizioni che rendono molto tipico un matrimonio cinese (la sposa indossa solitamente un sontuoso vestito rosso che in questo caso specifico aveva la testimone, la madre dello sposo). E così Jiarui ha detto sì con il braccialetto dell’ospedale e con la fede al dito. La coppia è originaria del Liaoning, provincia nord-orientale della Cina: il trasferimento a Prato dei due operai è avvenuto pochi anni fa. «Solitamente faccio fare un giro del palazzo comunale agli sposi e alle loro famiglie ma questa volta la visita è durata davvero poco – sottolinea Wong – C’era fretta di lasciare il palazzo con poco tempo per farsi le foto nel salone consiliare. Come Comune eravamo allertati per l’uso dell’ascensore in caso di necessità».

Tanti auguri dunque a Jiarui e Meng, marito e moglie per un soffio e a breve anche genitori di un bimbo che nelle prossime ore vedrà a luce a Prato.
 

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