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Prato al primo posto in Italia per l'integrazione economica

Donne cinesi al lavoro in un'azienda di pelletteria (foto d'archivio)
Donne cinesi al lavoro in un'azienda di pelletteria (foto d'archivio)

Il livello raggiunto dall'imprenditoria cinese decisiva nella classifica nel 52° rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese

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PRATO. Se Vicenza è la "capitale" dell'integrazione dei migranti, davanti a Brescia, Pesaro e Urbino, Bergamo e Pistoia, Prato è la prima per l'integrazione economica. E' quanto emerge dal ranking elaborato dal Censis per il 52° rapporto sulla situazione sociale del Paese. Nelle prime 20 posizioni non compare nessuna grande città e nemmeno una provincia del Mezzogiorno: sono "la posizione geografica" e "la dimensione della comunità di accoglienza" i due driver principali che hanno guidato i processi d'integrazione sul territorio.

La classifica dell'integrazione economica colloca al primo posto Prato, dove la vocazione imprenditoriale dei cittadini cinesi consente loro di conseguire redditi e patrimoni consistenti: a seguire, nell'ordine, Vicenza, Gorizia, Pordenone, Pesaro e Urbino. Il ranking dell'integrazione sociale è guidato da Trieste, seguita da Biella, Genova, Terni e Lecco (è questa l'unica dimensione in cui si affacciano nelle posizioni di testa le grandi aree urbane, con Torino ottava, Milano decima e Roma diciannovesima). Il ranking dell'integrazione demografica colloca invece Brescia al primo posto, davanti a Bergamo, Lodi, Vicenza e Cremona.

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