Il Tirreno

Prato

Il grido di dolore degli avvocati: "Tribunale al collasso"

di Paolo Nencioni
L'assemblea degli avvocati in Tribunale
L'assemblea degli avvocati in Tribunale

Frattura col personale amministrativo: "Possibile che non si riesca a spedire i verbali d'udienza e le sentenze per via telematica?". Il presidente dà la colpa alle carenze di organico: "Ci sono 7.000 fascicoli pendenti nel penale"

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PRATO. Chiudere il Tribunale di Prato e accorparlo a Firenze? Quella che a giugno, formulata dalla Cgil, era sembrata una proposta provocatoria, nel giro di qualche mese si è trasformata in un argomento di dibattito. Anche di questo si è parlato nel corso di un'assemblea convocata in Tribunale dalla Camera penale (gli avvocati penalisti) per spiegare le ragioni di un'astensione di tre giorni dalle udienze. Il motivo fondamentale è che secondo gli avvocati la macchina della giustizia a Prato non funziona come dovrebbe, e i penalisti chiedono collaborazione al presidente e al personale di cancellieria, col quali però sembra esserci una frattura profonda, anche perché le cancellerie, su richiesta degli stessi dipendenti, stanno aperte in orari che rendono la vita difficile ai legali. "E' evidente che i dipendenti del Tribunale non la pensano come noi - ha detto l'avvocato Massimiliano Tesi - Sembra quasi che siano loro a volersi accorpare col Tribunale di Firenze".

"Qualcuno ci spieghi per quale accidente di motivo non è possibile trasmettere per via telematica agli studi legali i verbali di udienza o le sentenze - ha rincarato la dose il presidente della Camera penale, Mauro Cini - Ho sentito dire che c'è un problema di timbri, ma se è così è una follia, oppure malafede". Di questo infatti si parla: come ottimizzare le risorse esistenti per sbloccare una macchina che sembra in panne. Perché sul fatto che arrivino rinforzi in pochi ormai credono. Li chiedono da decenni i presidenti di Tribunale, i procuratori e i politici di turno, senza mai aver ottenuto risultati.

Anzi, a sentire l'attuale presidente del Tribunale, Nicola Pisano, intervenuto all'assemblea, la situazione è diventata di fatto insostenibile. Nel 2007, ha detto Pisano, c'erano 1.500 fascicoli pendenti nel penale, mentre oggi sono oltre 7.000. E' invece notevolmente migliorata la situazione nel civile, anche perché si fanno meno cause. "L'errore è stato fatto all'inizio - ha detto Pisano - quando si è pensato di fare un Tribunale in una città come Prato con 20 giudici e 64 amministrativi. Sono pochi sulla carta e pochissimi nella pratica, perché ora possiamo contare solo su 42 amministrativi e in media ce ne sono in servizio 35".

"I cittadini devono capire che qui non si sta facendo una battaglia per gli interessi degli avvocati, ma per gli interessi di tutti - ha sottolineato Mauro Cini - Il problema del personale è decisivo: con poche uova si può comunque fare la torta, con zero uova conviene chiudere la cucina". L'avvocato Marco Barone è andato oltre, proponendo dimissioni di massa dall'Ordine degli avvocati e dalla Camera penale: "E poi andiamo tutti a Roma con le toghe".

Alla fine, d'intesa anche col procuratore capo Giuseppe Nicolosi, è stato deciso di istituire un tavolo di confronto tra l'avvocatura e i magistrati per condividere proposte e possibilmente trovare soluzioni. L'obbiettivo è di ottimizzare le risorse esistenti per evitare che centinaia di processi cadano in prescrizione, come già avviene.

 

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