I “cenciaioli” di Prato fra le principali vittime dell’amianto killer
Secondo uno studio dell’Istituto di prevenzione oncologica l’incidenza di tumori fra i cernitori di stracci supera persino quella della fabbrica Eternit di Casale Monferrato
PRATO.Si muore e si continuerà a morire per colpa dell’amianto. I cernitori di stracci, i “cenciaioli” pratesi, non se ne sono mai preoccupati più di tanto, ma ora l’amianto presenta il conto, un conto drammaticamente alto. Lo si ricava da uno studio realizzato da Elisabetta Chellini, Luigi Mauro e Aldo Fedi per l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze (Ispo) e anticipato ieri dall’edizione fiorentina di Repubblica. La ricerca epidemiologica ha avuto per oggetto gli effetti dell’esposizione all’amianto dei lavoratori del settore tessile, e in particolare dei cernitori di stracci. Con risultati peggiori di quanto ci si sarebbe aspettati.
La malattia che fa paura si chiama mesotelioma pleurico, un rarissimo tumore che di solito ha un’incidenza di 2,2 casi per milione di abitanti, ma che a Prato a un’incidenza ben superiore, almeno 74 su 100.000 tra i cernitori di stracci, fino a tassi superiori a quelli dell'Eternit di Casale Monferrato.
In particolare la ricerca ha censito 172 casi di mesotelioma nel settore tessile in Toscana dal 1988 al 2012. Di questi, 52 sono cernitori e 120 operai in altri settori del tessile. Quanto ai cernitori, 39 casi sono stati registrati in provincia di Prato, 7 in provincia di Pistoia, 5 a Firenze e solo uno nel resto della Toscana. Sul totale dei lavoratori del tessile, 80 casi a Prato, 27 a Pistoia, 24 a Firenze e 41 nelle altre province. Ma è il tasso di incidenza dei casi a dimostrare la correlazione tra il lavoro dei cernitori e i casi di mesotelioma (e dunque dell’esposizione all’amianto). Se tra i cernitori si registra un’incidenza di 74 su 100.000, tra gli altri lavoratori del tessile l’incidenza crolla a 3,5 su 100.000, che è ancora alta, ma molto minore che tra i “cenciaioli”. Non ci sono altre ipotesi oltre all’esposizione all’amianto per spiegare l’anomalia dei cernitori.
Due le possibili modalità di esposizione. La prima è la presenza di tracce di amianto negli indumenti durante la fase della sfoderatura; l’altra, più probabile, l’uso di sacchi di juta che erano stati in precedenza usati per trasportare amianto, una pratica di cui ci sono conferme dagli anni Sessanta agli anni Ottanta.
Il mesotelioma, oltre ad avere un esito infausto nel giro di 7 mesi, ha un periodo di latenza che può arrivare a 50 anni. Ora l’obbiettivo di arrivare al riconoscimento della malattia professionale, ai fini dei risarcimenti. (p.n.)
In questo video realizzato da Kove Lab, i vecchi cenciaioli raccontano com'era il loro lavoro. Si tratta di un appunti per un documentario dopo la realizzazione dello spettacolo "Stracci", scritto da Tommaso Santi, diretto da e interpretato da Valentina Banci e Francesco Borchi.