Chiesti otto ergastoli per l’omicidio di Ciro Cozzolino
Verso la chiusura il processo bis per l’esecuzione di Montemurlo di 14 anni fa. Alla sbarra presunti camorristi tirati in ballo da un pentito
PRATO. Otto ergastoli per l’unico omicidio di camorra degli ultimi venti anni in Toscana. Queste le richieste del pubblico ministero Tommaso Coletta nel processo a carico di nove imputati accusati di essere mandanti ed esecutori dell’omicidio di Ciro Cozzolino, freddato a colpi di pistola la sera del 4 maggio 1999 in via Pascoli a Montemurlo. Le pesantissime richieste del pubblico ministero sono arrivate dopo quasi due anni di dibattimento davanti alla Corte di assise di Firenze in un procedimento scaturito dalle rivelazioni di Gerardo Sannino, 35 anni, il killer reo confesso di Cozzolino, che ha tirato in ballo esponenti del clan Birra di Ercolano. Alla sbarra ci sono Giovanni e Antonio Birra, Giacomo e Stefano Zeno, Palmerino Gargiulo, Salvatore di Dato, Giuseppe Chierchia e Gerardo Ascione. Per tutti è stato chiesto l’ergastolo, mentre per il nono imputato, Lorenzo Fioto, accusato di porto abusivo di armi, il pm ha chiesto il proscioglimento.
Se sia stato davvero un omicidio di camorra, come sostiene il pentito, e se i colpevoli siano gli otto imputati saranno i giudici a deciderlo. Non prima di aver sentito le ragioni delle difese, il 4 luglio con gli avvocati Costanza Malerba, Federico Febbo e Manuele Ciappi, il 18 con l’avvocato Antonino Denaro. Poi forse la sentenza, ma è più probabile lo slittamento a settembre per mettere la parola fine su una vicenda che si trascina ormai da 14 anni e che ha già visto tre condanne all’ergastolo (Michele Chierchia, Vincenzo Ascione e un terzo nel frattempo deceduto), poi annullate in appello.