Il Tirreno

Pontedera

L’ordine di Agostini al suo Pontedera «Bisogna dare di più»

di Stefano Scarpetti
Un’azione d’attacco dei granata nel corso del match perso sul terreno del Mannucci contro il Campobasso (foto Mattonai/Silvi)
Un’azione d’attacco dei granata nel corso del match perso sul terreno del Mannucci contro il Campobasso (foto Mattonai/Silvi)

Serie C, dopo il ko incassato con il Campobasso

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PONTEDERA. Una volta si usava la carta velina, adesso si utilizzano i comandi copia incolla sulla tastiera dei pc.

Questi strumenti basterebbero per spiegare la prestazione e la sconfitta del Pontedera contro il neopromosso - seppur ambizioso Campoabasso guidato dall’ex Piero Braglia. La terza battuta d’arresto interna in quattro partita ricorda da vicino quelle con Ternana ed Arezzo, stesso numero della striscia negativa dei granata: 1 solo punto nelle ultime 4 partite disputate in Serie C. «Il risultato ci penalizza – spiega il tecnico Alessandro Agostini – però probabilmente dobbiamo fare qualcosa in più. Tutti. Quando certe situazioni si ripetono vuol dire che bisogna metterci qualcosa di diverso altrimenti rischiamo di dire le stesse cose. C’è dispiacere, dobbiamo continuare a lavorare per migliorare certi aspetti che in questo momento stiamo pagando».

Quello di 7 punti raccolti in altrettante partite è sicuramente un bottino magro, unito alle 4 sconfitte già incassare e le 11 reti al passivo Ma questo non deve far pensare ad una squadra in disarmo: il Pontedera solo in una occasione ha perso con due gol di scarto, giocandosela alla pari con gli avversari e costruendo occasioni come le altre. Però adesso sarebbe riduttivo parlare esclusivamente di sfortuna. In alcuni casi la dea bendata si è girata dall'altra parte ma c'è anche altro. «Quando una squadra prende tanti gol non è soltanto colpa della difesa – prosegue il tecnico – è un atteggiamento generale diverso. Non vedo cose particolari perché comunque i ragazzi lottano e combattono, purtroppo è così e bisogna andare avanti e non perdere di vista l'obiettivo. Sarei preoccupato se le altre squadre ci dominassero. Non bisogna mollare di un centimetro anche perché lo stesso Campobasso non ha fatto molto per vincere la partita».

Riguardo all'atteggiamento della squadra durante il match, e al fatto di prendere gol nell'ultima parte della gara come avvenuto anche contro l'Arezzo, aggiunge: «I nostri avversari hanno trovato il gol della vittoria in mischia, forse sul primo gol non abbiamo lavorato molto sulle preventive. Ci sono state due parate del loro portiere su Ianesi e Corona, c'è stata l’occasione di Italeng. De c'era una squadra che doveva segnare era la nostra. Ci sono momenti come questi in cui si lavora tanto ma non si ottiene, io ho questa cultura di continuare a lavorare».

Nei prossimi giorni si capirà l'entità e soprattutto i tempi di recupero dell'infortunio di Guidi, uscito nel primo tempo della partita di Pineto per una sospetta distorsione alla caviglia. Quella iniziata ieri sarà nuovamente una settimana normale quindi ci saranno maggiori possibilità di lavorare sul campo per migliorare certi aspetti del gioco della squadra.

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