Il Tirreno

Pontedera

Calcio

L’elogio di Canzi e non solo: a Pontedera ora “parla” la Gradinata

di Stefano Scarpetti
Il tecnico Max Canzi mentre esce dal terreno del Mannucci (foto Silvi)
Il tecnico Max Canzi mentre esce dal terreno del Mannucci (foto Silvi)

Serie C. Insieme all’omaggio all’allenatore arrivano inviti per la società e gli spettatori

15 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





PONTEDERA. La fretta con cui si è consumato l’inatteso addio tra il Pontedera e il tecnico Massimiliano Canzi rischia di far passare in secondo piano i modi cordiali con cui è avvenuto e soprattutto lo straordinario apporto dell’allenatore in questi due anni. Non soltanto in termini di risultati ma anche per come sia riuscito a vivere la realtà della città, diventando un pontederese a tutti gli effetti. Arrivato il 6 ottobre del 2022 sulla panchina granata in sostituzione di Pasquale Catalano, esonerato in seguito alla brutta sconfitta interna del sabato precedente per 2-0 contro il Siena, in una situazione difficile ma non drammatica come da lui definita. Arrivato in punta di piedi con l’obiettivo primario di risollevare la situazione e centrare la salvezza ben presto i granata hanno iniziato a vincere ottenendo record di successi portandosi al quarto posto alla vigilia della trasferta di Gubbio.

A gennaio la cessione di Aurelio per molti era considerata un segno di volersi tirare indietro ma l'arrivo di Peli permise di compensare la situazione. Eppure i primi due mesi furono difficili, la sconfitta contro il San Donato Tavarnelle del 26 febbraio 2023 è stata il peggior momento dal suo arrivo ma proprio in quei giorni è arrivata la scossa: il mister in conferenza dichiara: «Andremo ai playoff». E da quel momento i granata non perdono più ottenendo il record di punti da quando sono in terza serie. Ai playoff la beffa maturata a Gubbio, proprio un anno fa. Alla fine di quella partita è rimasta negli occhi di tutti l'immagine del tecnico che con la sciarpa saluta i tifosi. Proprio la Gradinata Nord Diego Savelli ha voluto esprimersi a riguardo all'addio del tecnico milanese: «Diciamo grazie non soltanto per i risultati ma anche per il rispetto avuto verso la storia del club e la città. Le scelte professionali non ci riguardano, prima del pallone vengono gli uomini e mister Canzi ha dimostrato di essere un uomo prima ancora di un professionista. Ci ha sempre messo la faccia fino al giorno in cui ha deciso di intraprendere un'altra strada professionale». Poi il messaggio è verso la società «Riconosciamo l'impegno di allestire una squadra competitiva, nonostante abbia un budget inferiore a molte altre piazze, e le iniziative per portare persone allo stadio; ora però ci auguriamo un cambio di passo, servono lavori al Mannucci che non possono essere ulteriormente rinviati per continuare a sognare, sappiamo che non è facile ma ci auguriamo di vedere massimo impegno dalle istituzioni».

Infine un messaggio per chi è polemico verso l'operato della società: «Si tifa la maglia, il Pontedera, i suoi 112 anni di storia. La nostra è una fede e quindi si sostiene sempre, chi scambia il granata con una moda può starsene a casa. Il popolo granata è forte se lotta tutto unito, quando i pontaderesi si compattano dietro la maglia può accadere di tutto. E se vogliamo qualcosa di storico dobbiamo andare a prendercelo tutti insieme».


 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni