Fratturò un dito alla vicina di casa, ora pagherà il risarcimento danni: così la lite condominiale è finita davanti al giudice
Un sessantenne condannato in tribunale a Pisa: l’episodio gli costerà almeno 7mila euro fra multa e spese processuali
CASCINA. È finita in tribunale un’accesa discussione avvenuta durante una lite condominiale, il 24 febbraio 2023. Accusato di lesioni personali, un condòmino di circa 60 anni, nato a Roma, è stato condannato – in tribunale a Pisa – alla pena di 1. 500 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali.
La ricostruzione di quel giorno
Quel giorno, infatti, secondo le accuse, l’imputato aveva afferrato e stretto con forza la mano sinistra della vicina di casa, causandole la frattura del metacarpo del pollice della mano sinistra, con 30 giorni di prognosi e indicazioni ortopediche successive alle dimissioni che le avevano comportato una incapacità di svolgere la vita di sempre per un tempo superiore a 40 giorni. Un fatto che non è passato inosservato nel palazzo e che ora è arrivato ad un primo punto fermo, con la sentenza di primo grado. Dopo la querela la donna si è costituita parte civile al processo. In tribunale sono stati chiamati a testimoniare vari abitanti dell’immobile. I rapporti tra la donna e suo marito, da quanto è emerso, non erano tranquilli, sempre per questioni condominiali.
La riunione
Nella riunione di febbraio, stando a quanto è emerso durante il dibattimento, l’imputato ebbe una discussione con l’amministratore di condominio e con gli altri condomini.
Durante le fasi della discussione, che devono essere state alquanto convulse, sarebbe volato anche uno schiaffo verso il marito della parte offesa, da parte di un’altra condomina. La moglie, preoccupata per lo stato di salute del marito, che è cardiopatico, corse in suo aiuto. A quel punto il sessantenne le prese la mano sinistra con violenza, fino a fratturarle il metacarpo.
Il legale
«L’episodio fa riflettere su come le riunioni di condominio stiano perdendo il significato di luogo di confronto ma siano ormai divenute occasioni per un ulteriore inasprimento dei rapporti tra le persone» commenta l’avvocato della parte civile.
Nei giorni scorsi l’imputato, del quale non indichiamo il nome per non rendere riconoscibile la vittima, è stato inoltre condannato a pagare un risarcimento del danno, in favore della donna che si è costituita parte civile, da liquidarsi in separata sede con una provvisionale pari a tremila euro.
Inoltre lo stesso imputato condannato anche a rifondere alla parte civile le spese legali di costituzione e di assistenza per un importo di altri 2. 500 euro. Insomma gli costerà caro quel litigio.
