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Volterra, scoperto un tunnel antico nell’anfiteatro romano: lo stupore e la gioia degli archeologi

Andreas Quirici

	Il nuovo tunnel scoperto a Volterra
Il nuovo tunnel scoperto a Volterra

La galleria è speculare a quella già rinvenuta durante le campagne di scavo precedenti

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VOLTERRA. Un nuovo tunnel è stato scoperto durante lo scavo dell’anfiteatro romano di Porta Diana a Volterra. L’annuncio è arrivato via Facebook dalla pagina in cui vengono pubblicate foto e video di quello che è il lavoro quotidiano delle varie squadre di archeologi guidati dalla direttrice e funzionaria della Soprintendenza, Elena Sorge. La galleria è speculare a quella già rinvenuta durante le campagne di scavo precedenti. Un nuovo scrigno di conoscenze rispetto al ritrovamento di epoca romana vicino al cimitero del colle etrusco.

La scoperta

«Abbiamo un nuovo tunnel», dice Sorge mostrando l’ingresso, spiegando la scoperta insieme a una delle donne che compongono il team di archeologi al lavoro nella zona di Porta Diana. L’arco d’ingresso è crollato per via di un evento naturale caratterizzato da acqua e terra. Un collasso della struttura che ha comportato la caduta di pietre e materiali vari all’interno dello stesso tunnel. Dopo aver individuato la nuova galleria, come avvenuto per l’altra, gli archeologi si metteranno al lavoro per liberare lo spazio sotterraneo dai detriti e avanzare il più possibile per portare alla luce uno degli aspetti più affascinanti dell’intero scavo dell’anfiteatro romano. Lo studio dei passaggi sotto terra, infatti, serve per comprendere a fondo come e da chi venivano utilizzati questi percorsi. Un’attività centrale del cantiere che diventa fondamentale rispetto alle visite guidate che proseguono con grande successo. E che diventerà ancora più importante quando lo scavo sarà terminato e all’anfiteatro cominceranno a entrare i visitatori come avviene nelle arene antiche in stile Colosseo a Roma. Saper spiegare i vari elementi che compongono la struttura romana servirà a creare interesse nei turisti. E a offrire un nuovo volano economico per il territorio.

Sicurezza

Ma questo riguarda il futuro. Il presente a Porta Diana è fatto di polvere e sudore. Ma anche di sicurezza. Nel video, Elena Sorge spiega che la ditta Mapei, che segue le operazioni di scavo sia per il restauro che, appunto, per la sicurezza all’interno del cantiere, ha «ancorato le pietre di frana in profondità per cercare di evitare ulteriori crolli e salvaguardare gli archeologi che sono all’opera per liberare il tunnel dai detriti». 

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