Pontedera e Cascina, nascono tre parchi fotovoltaici sullo Scolmatore: i tempi, la società legata ai rifiuti e la modifica al regolamento urbanistico
Tutti i dettagli di un vasto intervento per produrre energia pulita
PONTEDERA. Lo Scolmatore non sarà solo il sistema per ridurre le piene del fiume Arno e scongiurare alluvioni, ma sta per diventare anche il luogo dove realizzare parchi fotovoltaici per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Gli impianti e la società
Perché vicino al ponte della ferrovia, nel territorio comunale di Pontedera, sta sorgendo un impianto da 7 MegaWatt a cui se ne aggiungerà un altro, sempre nella stessa zona, da 3 MegaWatt. In tutto si tratta di un’area da 14 ettari. La stessa grandezza prevista da un altro progetto simile, ma più spostato a Ovest, nel comune di Cascina e, per essere precisi, a Latignano, il cui iter è in fase d’istruttoria. Quello in costruzione attualmente è realizzato da un’azienda creata ad hoc, la Pontedera Srl con sede a Casnigo, in provincia di Bergamo, che fa parte di una società del Bergamasco attiva nel riciclaggio delle plastiche. Settore ambientale, quindi, che consuma una notevole quantità di energia elettrica. «Non siamo speculatori – dicono dalla Pontedera Srl –. Abbiamo un gran bisogno di energia per i nostri impianti».
I tempi
Così la scelta è ricaduta sui terreni a uso industriale della società Maremmana srl di Pontedera, proprietaria dell’area dove un tempo doveva sorgere una sorta di magazzino per l’interporto. Piano decaduto a cui è seguita una richiesta di modifica al regolamento urbanistico che ha poi dato il via all’installazione dei parchi fotovoltaici. Il primo è ha preso il via a dicembre e si concluderà a luglio. Il secondo dovrebbe partire a breve e, secondo quanto appreso, dovrebbe produrre energia elettrica da fonti rinnovabili per alimentare anche uno dei magazzini di aziende della grande distribuzione che si trovano nella zona industriale, a poca distanza dal terreno dove verranno istallati i pannelli solari.
La posizione
Perché lo Scolmatore si presta alla perfezione al nuovo sistema per creare impianti legati all’energia solare. Soprattutto se si tratta di strutture sotto i 10 MegaWatt come quelli in questione. Con una potenza del genere ed essendo entro i 500 metri da zone industriali, l’attuQale normativa in materia permette di accedere alla procedura semplificata della Valutazione d’impatto ambientale. Ottenendo praticamente sempre le autorizzazioni necessarie a far partire i lavori. Stesso discorso per l’operazione che la società Sc Solare di Pisa sta portando avanti nel comune di Cascina, sfruttando le stesse condizioni burocratiche per arrivare a costruire un impianto che produrrà 2,8 kWh ogni anno. La Regione ha già dato il via libera, mentre il progetto è stato escluso dalla Valutazione d’impatto ambientale. Il sindaco Michelangelo Betti, nel maggio dell’anno scorso, al giornale Il Tirreno, aveva espresso dubbi su quest’opera: «Quei terreni erano inseriti tra le aree non idonee secondo la legge regionale. Ma l’ultima parte del governo guidato da Mario Draghi ha prodotto una normativa nazionale che riduce i limiti entro cui si può agire per operazioni come quella di Latignano. Basta essere a 500 metri da una zona produttiva o anche solo a un capannone di un’azienda per cambiare completamente il contesto. In questo caso, dall’altra parte dello Scolmatore ci sono le sedi di Geofor, Ecofor e Revet e tutto il settore ambientale del Comune di Pontedera. E i vincoli della legge regionale sono di fatto saltati».
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