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Felice Maniero di nuovo a processo, i presunti maltrattamenti in Toscana dell'ex capo della Mala del Brenta

di Sabrina Chiellini
A sinistra Felice Maniero
A sinistra Felice Maniero

Le indagini iniziate dopo un litigio per la strada avvenuto a Santa Croce sull'Arno: ecco di cosa è accusato Faccia d'Angelo

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SANTA CROCE SULL'ARNO. Lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Sono questi i reati per cui è a giudizio – in tribunale a Pisa – Felice Maniero, 70 anni, già noto alle cronache come Faccia d’Angelo, negli anni in cui è stato a capo della cosiddetta Mala del Brenta. Il processo ha avuto inizio nei giorni scorsi davanti al giudice Beatrice Giovannetti. L’imputato, difeso dall’avvocato Rolando Iorio, di Avellino, è finito nei guai dopo la denuncia di una familiare che vive a Santa Croce sull’Arno, dove sono avvenuti i fatti al centro del processo. 

Cosa sarebbe successo

I fatti contestati sono iniziati l’estate scorsa e sono andati avanti per alcuni mesi, fino a quando, a novembre 2024, Maniero ha aggredito la donna per la strada a Santa Croce, costringendola a nascondersi in un’area di servizio, fino all’arrivo dei carabinieri e del 118. I carabinieri trovarono la vittima che si era nascosta all’interno di un distributore di benzina poco distante dalla sua abitazione. La pensionata, che sarà sentita alla prossima udienza prevista per l’inizio d’autunno 2025, venne prima soccorsa sul posto e poi trasportata in ospedale dove le sono state diagnosticate lesioni consistite in eritema al cuoio capelluto ed ecchimosi sull’avambraccio sinistro, giudicate guaribili in 20 giorni. Un testimone avrebbe riferito di avere visto l’aggressore con alcune ciocche di capelli della donna in una mano. Dopo questo episodio la donna si decise a denunciare. Litigi e maltrattamenti andavano avanti, stando al suo racconto , da alcuni mesi. I motivi di questi dissapori non si conoscono, potrebbero essere riconducibili a questioni familiari ma anche a questioni economiche anche se su quest’ultimo aspetto non ci sono conferme. L’ex cognato di Maniero, odontoiatra di Fucecchio, è stato in passato condannato, dopo che lo stesso Maniero lo aveva accusato di aver ricevuto parte del tesoro racimolato attraverso i crimini della Mala del Brenta e averlo riciclato, senza poi restituirlo del tutto all’ex boss.

La decisione del gip

Il gip del tribunale di Pisa ha quindi disposto a carico di Maniero la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con applicazione di un dispositivo elettronico di controllo per monitorare il rispetto del mantenimento della distanza prescritta. La parte offesa in questi mesi ha ritirato la querela ma il processo va avanti. All’apertura del dibattimento il difensore di Maniero ha chiesto la revoca della misura cautelare disposta nei confronti dell’imputato. Istanza che non è stata accolta.

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