La guida
Riparbella diventa la collina delle fiabe, murales sugli edifici storici e l’arte arriva anche nelle cantine
Il borgo si trasforma in chiave contemporanea e guarda a un nuovo tipo di turismo. Appuntamento sabato 5 e domenica 6 ottobre un weekend di festa per celebrare il nuovo volto del paese con i big dell’arte urbana, i produttori di vino, musica e cibo della tradizione
RIPARBELLA. Un borgo in cui passato e presente dialogano grazie a monumentali opere di street art, una rete di produttori di vino di alto livello che diventa anche network artistico, ospitando artisti contemporanei e installazioni site specific, a pochi chilometri dal mare e da centri simbolo dell’antica civiltà degli Etruschi: Riparbella, in provincia di Pisa, è il nuovo place to be per chi cerca una Toscana fuori dagli schemi eppure in grado di raccontare tutto ciò che l’ha resa celebre nel mondo.
L’appuntamento
Sabato 5 e domenica 6 ottobre arriva a compimento con un weekend di festa il festival La Collina della Fiabe, voluto e promosso dal Comune di Riparbella e realizzato grazie a Start Attitude e al curatore Gian Guido Grassi. Dopo settimane di ascolto del territorio e incontri con gli artisti, il borgo è pronto ad alzare il sipario sul suo nuovo volto. Sei i murales di grandi dimensioni, dipinti da altrettante star dell’arte urbana a livello internazionale, che si vanno ad aggiungere a due opere realizzate in precedenza (“La Gioia” in Via di Piazzetta-Piazza della Madonna e “Universo Riparbella” in via della Noce). Piazza Baldasserini vede la collaborazione di Zosen Bandido e Mina Hamada.
Chi sono gli street artist
Zosen Bandito, nato a Buenos Aires da madre spagnola e padre argentino è noto per i colori al neon e con cui rappresenta personaggi fantastici e figure geometriche di ispirazione Maya; Mina Hamada, di origini giapponesi, è nata negli Usa e cresciuta a Tokyo. In Spagna l’incontro con Zosen, con cui fonde forme astratte e organiche insieme a un’iconografia che ci riporta al linguaggio dei manga. In piazza Borgo di Sotto un edificio rinasce grazie alle creature sognanti di Zed1, al secolo Marco Burresi, conosciuto per i murales raffiguranti umani con la testa a forma di uovo e curiosi personaggi immaginari, che ricoprono i muri di tutto il mondo, da Amsterdam a New York. Qui racconterà la storia di Riparbella che fu.
In piazza Matteotti, fulcro del paese, i due interventi portano la firma di Daniel Muñoz e Gio Pistone, il primo con immagini in bianco e nero di memoria “giornalistica” e la seconda con colori netti e forti.
Moneyless, riconosciuto come uno dei pionieri e maestri del muralismo astrattista in Italia, trasforma piazza Marconi con una composizione visiva dai tratti musicali: il sovrapporsi delle forme riverbera il succedersi del ritmo, mentre la diversa intensità delle cromie lascia presentire la scala delle note e il timbro dei differenti strumenti musicali. È questa la grande lezione di Kandinskij e dell'astrattismo delle Avanguardie del primo '900 di cui Moneyless prosegue e attualizza la ricerca. Coinvolti con un ruolo attivo nel processo di rigenerazione urbana anche i bambini della Scuola Primaria, grazie alla collaborazione con Giacomo Martellacci, artista originario di Riparbella che da anni vive in Belgio dove si è affermato nell’ambito dell’illustrazione, dell’animazione e delle scenografie dei film. La rinascita del muro di cinta della scuola, in via Antonio Gramsci, è diventata così anche un progetto didattico.
Le cantine
La Collina delle Fiabe non si ferma allo storico centro, ma si allarga alle cantine del territorio: cinque le realtà che hanno aderito al festival ospitando un’opera di arte contemporanea. Quercialuce con l’allestimento di sculture in ceramica e neon a cura di Simone Guideri; Caiarossa con l’installazione di Muz (una pittura murales in rilievo) e quella di Enrico Bani su carta; La Cava con bandiera e sculture in ceramica e bronzo realizzati da Gio Pistone; Prima Pietra con la pittura su casse di legno di Zed1. Durante il weekend del festival sarà possibile partecipare a visite guidate sul territorio e nelle cantine coinvolte, incontrando gli artisti ancora all’opera sugli ultimi dettagli (prenotazioni online qui).
I concerti
Ma anche partecipare a concerti davanti ai murales: domenica 6 alle ore 11 e alle ore 17.30 si esibiranno Edoardo Marraffa (saxofono) in piazza Marconi, Giuditta Ara (violoncello) in Piazza Borgo di Sotto, Nancy Parra (violino), in piazza Baldasserini, Duetto Jessica Spinelli (oboe) e Silvia Casalino (flauto) in piazza Matteotti). Alle 19.30 l’Orchestra Daniele Neri chiuderà il programma musicale.
Sempre domenica 6 ottobre dalle ore 12 fino alle 22.30 il borgo sarà popolato di stand gastronomici – in collaborazione con la Pro Loco - per degustare le ricette della tradizione riparbellina, mentre dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 19 alle 21.30 nell’area feste sarà possibile assistere alla performance di live painting su pannelli di Marco Fine Galli e Leonardo Francisco Aguaisol.
Le mostre
Saranno inoltre allestite per l’occasione alcune mostre: nella Sala Consiliare del Comune arriva Storytelling, installazione itinerante con le opere di alcuni tra gli street artist internazionali coinvolti da Start Attitude in diversi interventi in Italia; l’info point turistico invece ospiterà una selezione dei disegni prodotti dai bambini di durante i workshop con le scuole, tra cui i pannelli artistici realizzati dai giovani riparbellini insieme all’artista Giacomo Martellacci per il progetto “Viaggiando nel tempo a Riparbella", cofinanziato grazie al bando Benessere in Comune promosso dal Dipartimento delle Politiche per la famiglia. A Riparbella nasce anche un nuovo progetto dell’associazione Start Attitude: Portammare, stamperia d’arte. Prende avvio qui, infatti, il laboratorio artistico di stampe d’autore. La serigrafia e, più in generale, la grafica d’artista sono una modalità importante di espressione creativa dove compartecipano al risultato del prodotto finale tanto la ricerca artistica quanto la componente tecnica del medium espressivo. Le stampe d’autore, inoltre, sono tradizionalmente democratiche in quando facilmente accessibili a tutti. Durante il festival sarà allestito un laboratorio temporaneo dove i riparbellini e i visitatori potranno osservare il processo artigianale della stampa serigrafica, con la possibilità di cimentarsi direttamente con la parte tecnica e portarsi a casa un ricordo del weekend che ha trasformato Riparbella.
«In questi giorni – dichiara la Vice Sindaca di Riparbella Monica Marraffa - stiamo davvero vivendo i momenti più belli e poetici della Collina delle Fiabe. Il paese si è letteralmente animato con l’arrivo degli artisti e dei loro giovani assistenti. Subito c’è stata intesa fra loro ed i cittadini: momenti di dialogo, di racconto, di divertimento e di condivisione. Tutti hanno voluto raccontare qualcosa, dai più anziani, quasi centenari, fino ai ragazzi più giovani che frequentano le nostre scuole e che hanno potuto incontrare gli artisti, parlare con loro, condividere sensazioni ed imparare a conoscere questa straordinaria forma di espressione che è la street art. Persino le persone più restie si sono aperte nel racconto dei loro ricordi sapendo che questi contribuiranno alla nascita dell’opera d’arte su un muro di Riparbella. In paese si respira un’aria diversa, quasi magica: vedi persone, cittadini, bambini, ma anche turisti curiosi che si incantano col naso all’insù a guardare le opere d’arte che prendono forma. Vedi cittadini che si fermano davanti ai muri e scherzano con gli artisti, si informano, chiedono e nello stesso tempo offrono qualcosa, oppure cercano di aiutare in qualche modo. Ora dopo ora vedi gli angoli del paese ed i suoi muri che cambiano perché in poco tempo appaiono nuovi colori e nuove forme. Per me che vivo qui e che nello stesso tempo ho visto crescere questo progetto fin dall’inizio insieme al Sindaco Salvatore ed alla consigliera Claudia Querci, è veramente una forte emozione. Grazie al curatore Gian Guido Grassi e agli artisti che ci stanno facendo vivere questa bellissima esperienza».
«A Riparbella – aggiunge il curatore Gian Guido Grassi - abbiamo impostato il progetto in modo differente da quanto avviene di solito: ho chiesto agli artisti di non realizzare un bozzetto preliminare e i primi giorni di residenza sono stati dedicati a scoprire il territorio e vivere, a ogni livello, la comunità di Riparbella che ringrazio per averci accolto con entusiasmo. Facciamo arte pubblica e abbiamo una responsabilità che qui, nella dimensione di borgo, abbiamo avvertito ancora più forte: stiamo cambiando il volto delle vie, dei vicoli e delle piazze a cominciare dalla facciata del bar del paese. Ho inviato artisti eterogenei per creare però un percorso unitario in cui le opere sono fra loro in armonia e raggiungono sensibilità differenti: già ora, ognuno ha il suo murales preferito».