A Santa Maria a Monte, il canile riparte dopo l’incubo nubifragio: porte aperte alla solidarietà
Trenta cani salvati nella struttura alluvionata lo scorso 2 novembre. Ma i danni sono ingenti, un open day per aiutare i volontari
SANTA MARIA A MONTE. «Abbiamo perso l’impianto elettrico, mobili, coperte e cucce ma abbiamo guadagnato centinaia di persone che, nell’emergenza ci hanno dato una mano. Una vera gara di altruismo e qualche cane ha anche trovato casa». Guarda il bicchiere mezzo pieno Cristina Landi, presidente dell’associazione Impronte che gestisce il canile di Santa Maria a Monte.
Il rifugio per animali sta tornando alla normalità ma l’esperienza di due settimane fa, quando a causa del nubifragio che ha colpito la Valdera la struttura è stata sommersa da almeno un metro d’acqua, costringendo i volontari del canile a lavorare per tutta la notte per mettere in salvo gli oltre 30 ospiti, è ancora impressa nella memoria.
«L’allagamento – ripercorre i momenti concitati Landi – ci ha colto di sorpresa. Fino alle 20.30 la situazione era piuttosto sotto controllo anche perché noi, memori di un episodio simile accaduto nel 2019, abbiamo un programma specifico di evacuazione. Ma poi la strada per Ponticelli si è completamente allagata e l’acqua continuava a salire».
Così Landi e un’altra decina di volontari hanno iniziato a far uscire i cani. «Abbiamo cominciato – spiega la presidente – da quelli anziani e dai cuccioli ma era un vero e proprio inferno. I cani erano impauriti, inermi e immobili. Pietrificati insomma. Si sentivano solo i loro guaiti e le loro zampe dibattersi nelle casine. Abbiamo dovuto prenderli di peso per spostarli e metterli in salvo visto che qualcuno stava letteralmente affogando. Poi è andata via la luce perché è saltato l’impianto. Ci muovevamo a tastoni, disperati. Li cercavamo nell’acqua».
Tutti i quattrozampe però sono stati trasportati al sicuro, con i volontari che hanno lavorato instancabilmente fino alla mattina dopo. «Fortunatamente – racconta – sono arrivati in tanti ad aiutare. Abbiamo inviato anche un appello tramite i canali social a cui hanno risposto in oltre 250 persone. Vorrei ringraziare il canile Hermada e la Lav, nella figura del suo presidente Ilaria Lari che si sono attivati da subito con grande velocità».
Qualche cane, magari fra quelli di taglia grande e più difficile da gestire, è stato accolto a casa dei volontari, altri sono stati affidati alle famiglie del paese che si sono rese disponibili. I danni al canile però sono stati notevoli. «L’impianto elettrico è da rifare, i tetti dei fabbricati di legno pure e abbiamo dovuto evacuare 14 box completamente ricoperti di fango. Per non parlare – aggiunge Landi – delle coperte e di tanti altri oggetti. Abbiamo salvaguardato le scorte di cibo e i medicinali che erano in casse chiuse ermeticamente e collocate piuttosto in alto». E quella che non è mancata invece è stata la solidarietà. «Un affetto diffuso – conferma – che ci ha davvero scaldato il cuore. Almeno tre cani poi sono stati adottati e questo per noi è il dono più grande».
Così superata la notte più nera, l’associazione Impronte si prepara alla seconda edizione dell’open day in programma il 3 dicembre dalle 9,30 alle 17,30. In collaborazione con Family dog’s di Perignano, il canile di Santa Maria a Monte apre le porte a chiunque abbia voglia di conoscere l’attività dei volontari e coccolare i suoi ospiti pelosi. «Ci saranno il mercatino per i regali di Natale, la merenda con l’educatore cinofilo Luca Santamaria e l’ospite d’onore Marley, il cane cieco diventato una star del web e in tv. Aspettiamo tutti in via del Capannone per passare una giornata insieme e per sensibilizzare sulla tematiche degli abbandoni, con la speranza che i nostri amici a quattro zampe trovino una casa per passare l’inverno al calduccio. D’altra parte – conclude – come associazione ci sosteniamo solo con l’impegno e la dedizione dei nostri volontari, 18 in tutto, e con la generosità di chi vuole darci una zampa. L’altro anno l’iniziativa andò benissimo, con più di 150 presenze. Ci auguriamo di poter ripetere questo risultato. Ora più che mai abbiamo bisogno di sentire la vicinanza e il sostegno della gente».