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L’intervento

Lilly, la cagnolina disabile torna a correre con la zampa hi-tech realizzata su misura

di Paola Silvi
Un primo piano di Lilly e, la protesi alla zampa anteriore destra
Un primo piano di Lilly e, la protesi alla zampa anteriore destra

L’intervento nella clinica AniCura di Cascina alla cagnolina di quattro mesi. Ecco com’è stato possibile l’intervento

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CASCINA. Salta, gioca «e il suo entusiasmo è contagioso», racconta il veterinario a capo dell’équipe che l’ha curata. Una storia d’amore e tecnologia quella di Lilly, giovanissima cagnolina dal pelo lungo e nero, tornata a una vita piena di corse, dopo aver sconfitto una malformazione congenita chiamata “ipogenesia dell’avambraccio destro”, grazie a una protesi in titanio creata su misura e all’intervento eseguito nella clinica veterinaria AniCura, in attività da 25 anni a Cascina. Un piccolo primato per questa dolcissima pelosa di quattro mesi, primo quattro zampe in Toscana a beneficiare di questa sofisticata procedura affidata a una squadra di professionisti guidata dall’ortopedico Salvatore Maugeri, assistito da Rocco Freccia, esperto in chirurgia dei tessuti molli, Ilenia De Lucca, anestesista, e da Martina Asti, chirurgo dei tessuti molli.

«Un riconoscimento speciale – aggiunge il dottor Maugeri, past president della società di ortopedia veterinaria – va a Bio surgex ingegneria biomedicale, che ha contribuito in modo cruciale alla realizzazione dell’ausilio». Dal cuore della Sicilia Lilly, coraggioso angelo a tre zampe, è arrivato a Cascina dove ha avuto una seconda possibilità. «Riacquistando la zampa mancante – continua Maugeri – ha riacciuffato anche la sua indomita gioia di vivere, diventando un simbolo di speranza per tutti coloro che affrontano disagi simili. Questa vicenda è un esempio luminoso di come la scienza e la dedizione possano dare un mondo migliore agli animali domestici. E questo successo è un tributo alla determinazione, all’esperienza e all’innovazione dei professionisti coinvolti». Perché il percorso di rinascita non è stato facile e privo di ostacoli. «La sua disabilità – commenta il dottore che aveva già preso parte a operazioni di questo tipo ma a Londra – aveva reso l’arto debole e inutilizzabile mettendo a dura prova la qualità di vita. Abbiamo dovuto affrontare due sfide, quella dell’impianto sull’osso e quella della rigenerazione della cute intorno alla protesi». La prima tappa di questo viaggio incredibile verso il recupero della felicità è stata una simulazione avanzata di ingegneria tridimensionale computerizzata che ha permesso agli specialisti di pianificare attentamente il processo e la forma della protesi intraossea transcutanea realizzata appositamente per Lilly e creata con la tecnologia di stampa 3D e titanio.

«Il problema della lunghezza e delle sollecitazioni sulla zampa è stato attentamente gestito, assicurandoci che la protesi garantisse una distribuzione del peso uniforme e il comfort di Lilly. La mancanza di muscolatura, una difficoltà comune in casi simili, è stata presa in considerazione, ponendo l’attenzione sull’articolazione omero-ulnare e sul legamento olecranico per assorbire le sollecitazioni in modo appropriato. E così abbiamo evitato di amputare completamente l’arto» sottolinea Maugeri. Lilly oggi, con la sua nuova zampetta hi-tech cammina, corre, scodinzola emozionata e vivace come solo i cuccioli sanno fare. Ma ad AniCura guardano già oltre. «La missione è riuscita ma questa storia – concludono – dimostra che non esiste prova troppo difficile quando si tratta di amore per i nostri amici a quattro zampe».

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