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Ponsacco scende in strada: «Viviamo nel terrore, aiutateci»

di Tommaso Silvi

	La protesta dei cittadini di Ponsacco: chiedono maggiore sicurezza dopo alcuni fatti di cronaca accaduti negli ultimi mesi (Foto di Franco Silvi)
La protesta dei cittadini di Ponsacco: chiedono maggiore sicurezza dopo alcuni fatti di cronaca accaduti negli ultimi mesi (Foto di Franco Silvi)

Centinaia di persone al corteo popolare per chiedere «il ritorno alla normalità». Al centro della protesta il palazzo occupato di via Rospicciano e non solo: «Non ne possiamo più»

31 marzo 2023
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PONSACCO. Un corteo silenzioso e composto. Che attraversa età e professioni. Dal piccolo imprenditore allo studente, dall’operaio al disoccupato. Toni pacati, modi civili. Non c’è odore di odio né la voglia di aprire la porta alle discriminazioni. Si respira, invece, preoccupazione. Quella dei circa 200 cittadini di Ponsacco che nella sera di venerdì 31 marzo sono scesi in strada per partecipare al corteo organizzato per chiedere maggiore sicurezza.

A guidare la manifestazione c’è Samuele Ferretti, attivo da tempo nel campo delle iniziative per accendere i riflettori su quella che lui stesso – così come altri uomini e donne lungo il “serpentone” partito da piazza della Repubblica e arrivato sotto al Palazzo comunale, dopo aver attraversato corso Giacomo Matteotti – definisce una situazione «insostenibile, da risolvere in fretta senza perdere ulteriore tempo».

Tra i nodi che hanno portato alla protesta della gente di Ponsacco c’è senza dubbio il palazzo rosa di via Rospicciano, occupato da decine di persone di etnia rom che in più di un’occasione hanno contribuito ad alzare la tensione nella cittadina con atteggiamenti e comportamenti “fuori dalle righe”. Da tempo a Ponsacco si parla di sicurezza, di gestione delle famiglie e di come saranno ricollocate sul territorio, visti gli sfratti in corso per i residenti del palazzo rosa, dopo l’avvio della procedura fallimentare per la Futura immobiliare, costruttrice dell’edificio nel 2008. I giorni, i mesi e gli anni passano. Ma a Ponsacco la gente continua a non sentirsi al sicuro. E gli episodi di cronaca non aiutano.

L’ultimo in ordine di tempo risale a febbraio, quando un gruppo di giovani ha aggredito il titolare del kebab di via Nazario Sauro, che si era rifiutato di vendere loro alcolici, considerata la loro alterazione già evidente.

Una volta sotto al Comune, la manifestazione – che è durata poco meno di un’ora – si conclude con le testimonianze dei cittadini. Il primo a prendere la parola è Yuri, originario di Livorno e in Valdera da cinque anni: «La situazione di Ponsacco mi ha incuriosito. Ho letto numerosi episodi di cronaca, e allora ho deciso di impegnarmi in prima persona affinché si possa ristabilire quella serenità a cui Ponsacco era abituata. Possiamo creare una vera integrazione, ma dobbiamo volerlo tutti». Maurizio Bernacchi, poi, riguardo al palazzo di via Rospicciano spiega che per velocizzare lo sfratto delle famiglie «la strada migliore è quella della verifica dell’agibilità, di cui – dice – mi sto occupando insieme ad altri cittadini. Perché altrimenti i tempi per gli sfratti saranno lunghi». A chiudere gli interventi una mamma che si dice «spaventata da ciò che potrebbe accadere a mio figlia di 9 anni», e l’ex candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle, Gianluigi Arrighini: «Sono pronto – annuncia – a recarmi a Roma insieme alla sindaca per illustrare la situazione che stiamo vivendo a Ponsacco alle istituzioni nazionali». 

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