«Noi, piaggisti vecchia maniera»: a Pontedera il pranzo amarcord dei sindacalisti di ferro
L’idea di Belinda Caglieri, storica leader dei lavoratori pontederesi
PONTEDERA. Aveva compiuto appena 18 anni quando mise piede per la prima volta alla Piaggio. Era il 16 marzo 1978.
«Ma feci appena in tempo a bollare il cartellino che fu proclamato uno sciopero generale. In 13mila, tanti erano a quei tempi i dipendenti nello stabilimento pontederese, si avviarono verso l’uscita perché era stato sequestrato Aldo Moro, il presidente della Dc». Così Belinda Caglieri, storica operaia e sindacalista della Fiom ricorda gli anni passati tra scocche e catene. Da allora sono passati più di quattro decenni. E ieri, nel giorno del quarantacinquesimo anniversario, per onorare i giorni di lotta sindacale che l’hanno sempre accompagnata, dalla parte dei lavoratori e delle donne, ha riunito i compagni e i colleghi di una vita, quelli del passato e quelli del presente. E ha organizzato un pranzo amarcord da Carlo a Selvatelle.
Una settantina gli esponenti delle tre sigle sindacali dei metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, compresi i rappresentanti delle istituzioni locali, dall’assessora pontederese Sonia Luca al vicesindaco di Terricciola, per gli onori di casa, Enzo Deri, presenti a tavola. «Quando sono andata in pensione – spiega Caglieri – a causa del Covid e del lockdown non ho potuto fare la cena di saluto a cui avevo pensato. Quella con il mio gruppo dell’officina 10 montaggio motori sono riuscita a programmarla a ottobre del 2021 ma restava da coronare anche quest'ultimo sogno. Riunire i sindacalisti, le tre bandiere, chi ha combattuto con me al fianco degli operai e degli impiegati della Piaggio».
La vecchia guardia, come la chiama lei. Tra felicità e sofferenze. Grandi conquiste e piccole sconfitte. Ma perennemente al servizio di valori come il rispetto, la dignità, i diritti dei lavoratori. Erano gli anni Ottanta, gli anni Novanta e in piazza scendeva un fiume di piaggisti con megafoni, striscioni, cortei. «L’evento più significativo – riavvolge il filo della memoria – fu quando riuscimmo a bloccare il trasferimento delle officine meccaniche a Nusco, con tanto di appoggio dell’intero territorio, prete e sindaco compresi ed evitammo la delocalizzazione dell'azienda».
Tra una pietanza e l’altra, ogni occasione è buona per raccontare un aneddoto che ha contraddistinto le vicende della Piaggio. «Perché – aggiunge – la fabbrica sono le persone che ci lavorano e a cui devono essere garantite le priorità». I sindacati e le tute blu, la Vespa che diventa un mito e traghetta Pontedera sul tetto del mondo, i periodi bui e i segnali di ripresa. Una corsa tra alti e bassi che ha unito tutti, come in una grande famiglia. «È stato un modo per rinnovare la nostra solidarietà. Nel passato ma anche nel presente perché oggi i problemi non sono meno significativi di quelli di una volta. Nonostante gli scontri – conclude Caglieri – siamo stati sempre compatti nel sostenere i piaggisti».
Tutti i nomi dei partecipanti all’iniziativa
Erano presenti: per la Fiom Marco Comparini, Moreno Bertelli, Paolo Graziani, Domenico Contino, Marcello Franchi, Vittorio Gasparri, Belinda Caglieri, Massimiliano Carloni, Maria De Siena, Franco Marchetti, Renzo Malloggi, Fabio Carmignani, Fabio Bagagli, Gianpiero Gherardini, Rossano Signorini, Enrico Bracci, Umiliana Maggi, Renato Rossi, Claudio Baldi, Alessandro Volpi, Nedo Ricci, Simone Bagnoli, Piero Anichini, Corrado Galluzzi, Giovanni Ferrari, Sauro Marzi, Pietro Guarciello, Marco Barabotti, Paolo Cappagli, Fabrizio Cervi, Tania Benvenuti, Antonio Chelli, Angela Recce. Per la Fim: Luciano Bernardeschi, Fiorenzo Salvadori, Claudio Garzotto, Sauro Dell'Unto, Dino Tamburini, Giorgio Rocchi, Gabriello Cima, Alfonso Di Sandro, Cesare Buti, Wladimiro Adorni, Mario Silvi, Stefano Fondelli, Corrado Barsottini, Maurizio Marchetti, Maria Cristina Di Fabio, David Belcari, Roberto Fiorentini, Giorgio Maffei, Fausto Bani, Roberto Lorenzini. Per la Uilm: Renzo Rossi, Casati Marcello, Benedetto Benedetti, Alessandro Lorini, Graziano Barsotti, Franco Santo, Eleonora Leone, Umberto Fagiolini, Renato Vastano, Moreno Brunetti, Renzo Baldini, Renzo Badalassi, Roberto Salvini, Pieretta Pucci, Salvatore Spera, Massimo Staccioli, Banti Mario, Davide Belcari.