Picchia e minaccia la compagna. «Butto la bimba dalla finestra»
Giovane a processo per maltrattamenti contro i genitori e la ex
PONTEDERA. Un violento. Con i genitori e con la compagna. «Mi picchiava anche quando ero incinta» ha detto la donna in aula. Aggiungendo: «Un giorno disse che avrebbe gettato la bimba dalla finestra».
L’unico interesse era quello per i soldi. Da prendere con la forza e spesso con l’inganno. Lo hanno raccontato in Tribunale le tre persone più vicine all’imputato e per questo anche quelle che hanno subìto gli effetti più dolorosi in una vicenda di profondo disagio familiare
Lui, 22 anni, (omettiamo le generalità per tutelare le parti offese, ndr) è accusato di maltrattamenti in famiglia e indebito uso del bancomat.
L’ex compagna, da cui ha avuto una figlia, da tempo è in una casa famiglia con la bimba e non ha più rapporti con il padre della piccola: «Non sa dove siamo».
Ai genitori, vittime di un figlio con problemi di bipolarità certificata dalla Stella Maris, è toccato salire sul banco dei testimoni per ripetere le accuse già comprese nelle denunce ai carabinieri. Al centro delle accuse (pm Sisto Restuccia) davanti al primo collegio del Tribunale (presidente Cipolletta, a latere Messina e Ricotti) gli assalti violenti del giovane per avere soldi. E le minacce alla mamma per farsi dare il pin del bancomat intestato al padre.
Quella del papà è stata una testimonianza priva di incertezze: «Mio figlio è bipolare. Fin dalle medie ha mostrato di avere problemi e di crearne agli altri. Finché è rimasto in casa era un continuo chiedere soldi con violenza. In un giorno mi prese 700 euro dopo avermi sfilato il bancomat mentre stavo dormendo. Non diceva per cosa gli servivano. Credo per la droga. Li rubava anche dal nostro salvadanaio. E poi era sempre attaccato al cellulare. È un violento e basta. Picchiava anche la compagna, spesso la vedevo con i lividi».
Lo scorso anno è nata la bimba della coppia che non sta più insieme. I servizi sociali sono intervenuti e ora mamma e bambina sono al sicuro. La madre dell’imputato ha confermato la versione del marito. «Era aggressivo e pretendeva che gli svelassi i codici per usare il bancomat del padre – ha aggiunto – . All’epoca la fidanzata aveva il reddito di cittadinanza e lui gli prendeva pure quello». Quella che è stata la fidanzata dell’imputato ha chiesto di testimoniare protetta da un separè. «Mi picchiava di frequente – ha riferito – . Anche quando non volevo fare sesso. Ma non riuscivo a staccarmi da lui. Mi aveva tolto il cellulare, ero come sottomessa. Avevo paura».
La donna ha ricordato l’episodio che le costò il posto di come badante.
«Un giorno rubò soldi anche al mio datore di lavoro – ha concluso – . Con la bimba non si comportava bene. Un giorno disse che l’avrebbe gettata da finestra. E in un’altra occasione prese a calci il passeggino». Prossima udienza ad aprile.
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