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Santa Croce dedica uno spazio alle sue 42 vittime del Covid

di Nilo Di Modica
Santa Croce dedica uno spazio alle sue 42 vittime del Covid

Totem, alberi e alzabandiera in un’area vicina al PalaParenti grazie a un lavoro condiviso con tutte le forze politiche in consiglio

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SANTA CROCE. Dedicare una luogo fisico del territorio alla memoria di ciò che è stato il Covid-19, con tutto il suo portato di perdite e dolore per la comunità nei mesi ed anni della pandemia. È quanto hanno deciso unanimemente di fare i capigruppo in consiglio a Santa Croce, con la costituzione di un luogo della memoria dedicato alle vittime del coronavirus.

«Un atto doveroso, che da tempo volevamo fare e che siamo riusciti a costruire tutti insieme come forze politiche – commenta la sindaca Giulia Deidda –. Un modo per onorare la memoria di un evento storico che purtroppo anche a Santa Croce ha lasciato il segno. Qualcosa purtroppo di indelebile per tante famiglie a distanza di appena tre anni, oltre che per i tanti che in quei mesi fecero la loro parte perché la comunità desse comunque il meglio di sé o affrontando con professionalità un male all’epoca ancora poco conosciuto».

Il sito scelto con un lavoro congiunto di tutte le forze politiche presenti in consiglio, sarà nei pressi del Palaparenti, lungo i giardini di via Brunelleschi: una zona memoriale costituita da un totem monumentale al centro di alcune alberature significative, di leccio e olivo, gli alberi simbolo della Repubblica, oltre ad un alzabandiera. «Una ferita ancora aperta – commenta Alessandro Lambertucci, capogruppo di “Per un’altra Santa Croce” – in una comunità che come altrove ha vissuto un dramma fatto di isolamento e timori per sé e per i propri cari, i cui strascichi sono ancora ben presenti. Uno spazio che speriamo possa essere anche un monito per il futuro».

“In memoria di quanti non sono sopravvissuti - si leggerà nella targa - alla ferocia di un virus che ha attaccato i nostri corpi e i nostri animi, mettendo a nudo la fragilità del nostro tempo».

Un messaggio che, per Santa Croce, rimanda alla memoria di un dramma dai numeri importanti anche a livello locale: qui il coronavirus si è portato via 42 persone, mentre i dati aggiornati al febbraio scorso parlano di 5.774 positivi registrati fra i residenti. In pratica più di un terzo della popolazione del comune. Fra questi anche il consigliere comunale Enzo Oliveri, del gruppo “Asma 2.1”: «Fa molto piacere arrivare a inaugurare questo spazio – dice –. Per me, poi, ha un significato particolare perché l’ho vissuto in prima persona con 34 giorni in ospedale e 17 ore di casco. Ricordare cosa abbiamo passato non può che aiutare ad affrontare meglio il futuro».

L’inaugurazione dello spazio è prevista per il prossimo 18 marzo, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, istituita formalmente nel 2021 in ricordo della data-simbolo del 2020, quando i camion militari carichi di bare sfilarono per Bergamo.


 

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