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Scopre 12 giorni dopo la caduta una frattura non vista in ospedale

Marco Sabia
Scopre 12 giorni dopo la caduta una frattura non vista in ospedale

Una vicenda denunciata dalla figlia della donna: «I dolori non diminuivano e ci siamo rivolti a una struttura privata»

12 agosto 2022
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SAN MINIATO.  Un’anziana signora cade in casa, sbatte il lato sinistro del corpo e sviene, perdendo sangue: viene soccorsa dai familiari, che chiamano il 118. I sanitari del servizio di emergenza-urgenza la medicano, le applicano un collare e le bloccano il braccio, prima di condurla al pronto soccorso di Empoli per accertamenti e per vedere se ci fosse qualcosa di rotto.

Qui entra alle 14, con la figlia fuori ad aspettarla perché le norme anticovid non permettono di fare altro: alle 20 si affaccia un medico, che dopo una radiografia al gomito e al collo, spiega alla figlia che la madre sarà dimessa e dovrà solo fare una terapia con ghiaccio e antidolorifici, perché non ci sono fratture. Un (apparente) respiro di sollievo, perché la donna – 78 anni, di San Miniato – nei giorni successivi continua ad avere dolore e il braccio si fa sempre più nero. Così i familiari la fanno sottoporre a un’altra radiografia, stavolta alla spalla e in regime privato (cioè a pagamento) , che 12 giorni dopo la caduta evidenzia una frattura (non scomposta) del trochide e del collo omerale, con la prescrizione di portare un tutore per una trentina di giorni. Una vicenda denunciata dalla figlia della donna, Stefania Starnini, che si chiede perché al pronto soccorso non sia stata fatta una lastra anche alla spalla: «Capisco tutto, capisco le difficoltà che ci sono in ospedale e la mancanza di personale, però non si può dimettere una persona con una frattura che non è stata vista. Noi ci siamo dovuti rivolgere privatamente a un ortopedico ma mi chiedo perché visto che era in pronto soccorso non sia stata fatta una radiografia anche alla spalla». L’episodio si è verificato lo scorso 26 luglio, mentre le fratture sono state scoperte lunedì 8 agosto. Nel frattempo l’anziana ha dovuto convivere con un dolore man mano crescente, fino alla stabilizzazione con tutore. Alla donna in pronto soccorso sono stati applicati anche dei punti al sopracciglio per curare la ferita frutto dell’urto col mobile nella caduta nella sua abitazione. Una vicenda che si inserisce in un contesto regionale dove i pronto soccorso sono in difficoltà fra personale che scarseggia, ferie da smaltire dopo gli ultimi due anni di fuoco causa Covid e l’aumento degli accessi (a volte anche impropri) dato dal caldo. Per quanto riguarda l’episodio della frattura non vista al pronto soccorso di Empoli, l’Asl Toscana Centro – contattata per fornire la propria versione – al momento non ha dato informazioni in merito.


 

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