L’Infinito di Bocelli incanta gli undicimila spettatori
Sotto il cielo di Lajatico un pubblico internazionale appassionato che il tenore ha saputo coinvolgere e stupire mescolando arte e magia
LAJATICO. La magia della musica torna a Lajatico. Grandi applausi e forti emozioni nella serata evento della diciassettesima edizione del Teatro del Silenzio. Intitolata all'Infinito, come lo slancio dell'omonima opera di Park Eun Sun, quella del 2022 è un omaggio alla forza inarrestabile della vita e dell'amore. Il teatro del Silenzio torna così a vivere.
Tutto sold out, con ben 11.000 spettatori da tutto il mondo. Ci sono visitatori che arrivano dall’altra parte dell’oceano (asiatici, sudamericani), tantissimi europei a comporre un pubblico vario e appassionato, trascinato qui, in mezzo alla campagna toscana, dalla seduzione di un sogno d’arte a 360 gradi, quella proposta ogni anno dal tenore Andrea Bocelli.
Si comincia dalla lirica. L'ingresso dell'orchestra – i 78 orchestranti diretti dal maestro pisano Carlo Bernini – è scandito dal suono delle campane, a festa. Un segno di rinascita, di speranza. Ad aprire la serata il padrone di casa con "Borgo Natio" brano estratto dalla sua Piccoli versi. È il rosso il colore predominante dell’apertura è che accompagna il brano. Una processione dei performers – quelli di Armando Punzo e della Compagnia della Fortezza – attraversa il pubblico e sale sul palco mentre Bocelli canta. Gli abiti sono quelli del progetto Scart, realizzati cioè dagli scarti, dai rifiuti, nell’ambito di un progetto che ha coinvolto i detenuti del carcere di Volterra. Bocelli arriva sul palco accolto dall'applauso del pubblico quasi a conclusione del brano.
A seguire l'omaggio a Verdi con "La donna immobile" da Rigoletto. Prima ospite il soprano Cristina Pasaroiu, sulle note di Vissi d'arte da Tosca di Puccini. Scenografie e coreografie mozzafiato sotto la guida di Alessanfra Panzavolta.
L’avvio è tutto all’insegna della lirica con un intermezzo dal ritmo vivace e sostenuto, col balletto sulle note di Bizet. Poi di nuovo i grandi della lirica e la voce di Cristina Pasaroiu in duetto con Bocelli. La prima parte si chiude in un tripudio di applausi e di cellulari al cielo per riprendere il palco dove Bocelli e Pasaroiu intonano “Brindisi” da La Traviata di Verdi.
Dopo l'intervallo il duetto del Maestro con il violinista, amico e collega David Garret, nell'Ave e Maria di Shubert e ancora in brani più pop: “What a wonderful World” e “Staying alive”. In ordine poi Matteo Bocelli, Claudio Baglioni – in “Tutto l’amore che posso”, “Mille giorni di te e di me” e ancora “Avrai” – e Red, giovane cantautrice scozzese con la quale ha chiuso la serata con il “Canto della Terra”.