Piaggio, infortunio a un’operaia: scatta la protesta in strada. Le condizioni della lavoratrice e la ricostruzione dei fatti – Video
Un’indagine interna è stata avviata per comprendere meglio e nei dettagli cosa sia avvenuto nel reparto 2 ruote, quando tutto sembrava andare come sempre
PONTEDERA. Poco dopo le 6,30 nel reparto 2 ruote della Piaggio a Pontedera. Mercoledì 27 luglio. Il turno di mattina è al lavoro come sempre. Il periodo è di quelli tosti. Si macinano scooter prima che la fabbrica chiuda per ferie ad agosto. Il ritmo delle linee è il solito, ma a un certo punto la routine viene spezzata. Dallo stazionamento dell’oscillante parte un urlo. Un’operaia 40enne della Valdera, da due anni in Piaggio con contratti a tempo determinato, si dispera. La mano sanguina. Le è rimasta a incastrata dentro una scocca su cui operava. Un infortunio grave che dà il via a uno sciopero di 24 ore e una protesta davanti alla palazzina dei dirigenti.
Amara ironia
Qui gli operai arrivano in gruppo, bloccano il traffico e si piazzano di fronte al piazzale dove parcheggiano le auto i vertici dell’azienda, compreso il presidente del Gruppo, Roberto Colaninno, nei giorni in cui è a Pontedera. E, appena le tute blu si compattano, parte un applauso. Spontaneo e ironico perché, a loro dire, i livelli di sicurezza nello stabilimento non sarebbero molto alti. O almeno non così alti come dicono di chiedere da tempo. Ma questa vicenda avrebbe “l’aggravante” rappresentato dal fatto che l’infortunio sul lavoro sia accaduto a una “contrattista”. E anche su questo fronte, i comizi improvvisati in mezzo a viale Rinaldo Piaggio citano i precari e il sistema con cui l’azienda li gestisce.
Due minuti
«Non siamo numeri, siamo persone», grida una lavoratrice di fronte alla porta carraia. Intorno, decine di suoi colleghi continuano a battere le mani all’indirizzo degli uffici occupati dagli impiegati, ma soprattutto dai dirigenti della Piaggio. Si va avanti così per oltre due minuti. Sulla porta del piazzale gli addetti alla sicurezza di Piaggio controllano che tutto si svolga senza nervosismo e una pattuglia della polizia municipale osserva defilata la scena.
Brutta scena
Nessuno esce dai ranghi, non ci sono situazioni di tensione. Ma c’è amarezza. «Oltretutto è una donna e neppure troppo prestante fisicamente – racconta una collega –. In quel punto della linea serve forza per effettuare la manovra all’interno della scocca». Molti sono ancora scossi. Chi racconta la scena di qualche ora prima, descrive operai che, capita la situazione, non hanno voluto guardare da vicino. Molti si sarebbero allontanati mentre venivano prestate cure alla quarantenne che, dopo essere stata visitata all’ospedale di Pontedera, in tarda mattinata è stata dimessa.
Responso medico
Notizia positiva, almeno in apparenza. Perché l’operaia non sta bene. È in attesa di sapere quando dovrà tornare a incontrare di nuovo i medici. Ma questa volta non del Felice Lotti. Bensì del Centro traumatologico ortopedico (Cto) dell’ospedale Careggi a Firenze, dove dovrà essere sottoposta a intervento chirurgico. E questo fa immaginare le brutte condizioni in cui si trovi la mano infortunata di un’operaia che viene descritta come esperta dall’azienda ma che si sarebbe fatta male per una manovra non prevista. Un’indagine interna è stata avviata per comprendere meglio e nei dettagli cosa sia avvenuto nel reparto 2 ruote, quando tutto sembrava andare come sempre.
L’unità ritrovata
Che si tratti di un episodio grave lo dimostra anche il fatto che lo sciopero proclamato anche per i turni del pomeriggio e della notte, abbia avuto un’adesione totale da parte dei sindacati. Uilm Uil, Fiom Cgil, Fim Cisl, Ugl, Usb e Sialcobas hanno partecipato all’astensione dal lavoro con l’uscita degli operai dalla fabbrica per poi disperdersi dopo una mezzora. A quel punto c’è stato l’incontro sull’infortunio tra i rappresentanti dei lavoratori e l’azienda. Ma lo sciopero e il clima di tensione sono rimasti intatti.