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Acquedotto scarso e niente fognature nella zona industriale

Il rendering di come diventerà la zona industriale di Lavoria dopo l’opera in corso del Comune di Crespina Lorenzana
Il rendering di come diventerà la zona industriale di Lavoria dopo l’opera in corso del Comune di Crespina Lorenzana

Appello ad Acque delle aziende di Lavoria

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CRESPINA LORENZANA. Un gruppo di aziende di Lavoria chiede ad Acque e all’Autorità idrica Toscana di potenziare la rete dell’acquedotto e della fognatura nella frazione di Crespina Lorenzana, accogliendo l’istanza avanzata dal Comune guidato dal sindaco Thomas D’Addona.

Si tratta di Caravanbacci, Savino Vittorio, T’unique, Sadepa Marmi, Vida, Portebelle, Physis, Doffo Franco, Bmb Italy, Fle Pur, Mobili Gronchi, Cafè Maman, Enapter, Landi lubrificanti, Cargo Compass, Meccanica Pisana, Ristorante albergo Da Ivo, Elettro D, Cei Impianti, Met, associazione culturale Artemide, Atelier 57. Aziende della zona che fanno notare che «l’acquedotto di Lavoria consiste in un vecchio impianto dimensionato per le poche abitazioni presenti in zona ed è inadeguato per le necessità delle numerose aziende di Lavoria, sia per quelle esistenti che stanno crescendo, sia per le nuove aziende che si sono insediate (e che si insedieranno) nell’area Pip, finalmente svincolata dai problemi burocratici».

Il problema è che, «la disponibilità idrica è molto limitata e alcune aziende ne sono completamente prive poiché l’acquedotto serve solo una parte di Lavoria, per questo alcune aziende devono ricorrere ad emungimenti dai pozzi, o ricorrendo a forniture idriche per mezzo di autobotti per la verifica aspetti di ordine sanitario rilevati dalla Asl o dalle disposizioni comunitarie».

Sul fronte della fognatura, invece, «è completamente assente lungo tutta la zona produttiva e la vecchia linea presente nella zona residenziale adiacente non è collegata al depuratore. Questo comporta la necessità di dover realizzare e gestire numerosi depuratori singoli con cospicui costi di manutenzione e risultati impattanti a livello ambientale».

Le imprese fanno capire l’importanza del problema citando la vicinanza con la Fi-Pi-Li che sta creando «interesse di investitori e aziende internazionali: per tutti questi motivi, nel suo insieme, la situazione è inaccettabile e non ulteriormente sostenibile. Esiste un progetto esecutivo approvato alcuni anni fa proprio per la realizzazione di acquedotto e fognatura a Lavoria e, a suo tempo, furono iniziate le attività preliminari». Ma dopo le fasi amministrative iniziali, «i lavori non sono mai partiti. Sappiamo che il Comune ha appena iniziato i lavori di riqualificazione urbana e di realizzazione di una pista ciclabile proprio su questa area». E che si «è reso disponibile a programmare le fasi di cantiere in modo da consentire al gestore di poter fornire e posare le apposite condutture sfruttando le attività di scavo già previste».

Da qui il sollecito ad Acque e all’Autorità regionale, sottolineando la presenza in zona di 40 imprese, per un totale di oltre 700 addetti. «Tra fornitori e clienti delle varie aziende e gli utenti dei vari servizi presenti in zona si registra un ingente flusso di utenti. La situazione di grave disagio in cui queste aziende si trovano a operare deve trovare finalmente una soluzione». l

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