Separato dai compagni di classe sul bus, genitori contro la scuola
Madre di un bimbo disabile accusa le maestre. Un’altra mamma: mio figlio gli ha fatto compagnia su un mezzo diverso, ma io non ero stata informata
Bientina. Per la scuola d’infanzia di Bientina non c’è soltanto il problema denunciato dalla mamma di un bambino disabile che per una gita in scuolabus è stato separato dai compagni e fatto salire su un mezzo diverso, attrezzato per le persone con mobilità ridotta. Altre nuvole si addensano sulla scuola e ad annunciarle sono le parole di un’altra donna, madre di uno dei compagni del bambino disabile escluso: «Mio figlio al ritorno ha accompagnato il suo compagnetto sull’altro mezzo, ma io non sono stata informata dalla scuola né prima né dopo. Sono felice che mio figlio abbia dato prova di altruismo, dando una lezione a più di un adulto, ma non credo sia normale che un genitore non venga informato. Inoltre ha viaggiato seduto di fianco al conducente del mezzo, senza un seggiolino per bambini».
La donna annuncia che vuole andare in fondo alla vicenda. «Chiederò un incontro urgente alla preside e informerò il sindaco con una lettera».
Il primo cittadino Dario Carmassi ha spiegato, dopo l’intervento della mamma del bimbo disabile, che effettivamente esiste un problema con gli autobus (servizio comunale, ndr), perché privi dell’accessibilità per disabili. Ha dato disponibilità ad incontrare la madre del piccolo scolaro e ha anche messo a disposizione l’aiuto del Comune per migliorare le comunicazioni tra scuola e famiglia.
Ed è proprio su questo aspetto che la mamma vuole che si accenda una luce. «Non è la prima volta che capitano dei problemi a scuola e la responsabilità è di due maestre. All’andata il bimbo è andato con l’altro mezzo, insieme a una maestra e un altro compagno. Mio figlio È salito al ritorno spontaneamente per non lasciarlo solo. Eppure tutte queste cose le ho dovute scoprire da mio figlio, che me le ha raccontate una volta tornato. Nessuno invece ha pensato di avvertire i genitori. Io avevo firmato e restituito alla scuola l’autorizzazione per un’andata e ritorno in scuolabus. E avrei ovviamente acconsentito a un viaggio in compagnia del suo compagno disabile, ma avrei fatto portare dalla baby sitter un seggiolone. Mio figlio ha delle allergie e ha dovuto viaggiare con una cintura che lo stringeva e gli faceva mancare l’aria».
E al sindaco Carmassi chiede: «Io ho apprezzato che abbia chiesto scusa, ma ora è tempo che si passi dalle parole ai fatti. E che si rimedi a questi problemi. Io chiedevo soltanto di essere informata. A mio figlio ho detto che avrebbe dovuto accompagnarlo anche all’andata, non voglio che si senta in colpa per avere fatto un bel gesto. Appoggio totalmente quando detto dalla mamma dell’altro bimbo e aggiungo che i piccoli sono stati più sensibili e capaci degli adulti». Nella polemica che cresce non deve però passare in secondo piano la spontanea generosità e amicizia dei bimbi, che hanno voluto fare il breve tratto insieme al compagno per non lasciarlo solo.
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