Il Tirreno

Pontedera

dopo l’annuncio dello sciopero 

Crv, i sindacati attaccano: «No alle esternalizzazioni»

Crv, i sindacati attaccano: «No alle esternalizzazioni»

Preoccupa la riorganizzazione della sede, nuovo attacco sul contratto integrativo.  I lavoratori: «Basta con i colpi di mano sulla nostra pelle, serve condivisione»

30 dicembre 2021
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Volterra. Le acque in casa Crv restano decisamente agitate. Il giorno dopo l’assemblea dei dipendenti, che si è conclusa con l’approvazione di una mozione che prevede anche lo sciopero (la data è ancora da finire), si è concluso con una fumata nera l’incontro tra sindacati e vertici dell’azienda.

Sul tavolo c’era la riorganizzazione, sia a livello centrale, sia sul fronte della struttura territoriale. Su quest’ultimo aspetto, sono arrivate notizie positive, con i vertici della Cassa di risparmio di Volterra che hanno annunciato un parziale dietrofront sul futuro degli sportelli di Ponteginori, Bibbona e Orciano: scongiurate le chiusure, resteranno aperti a giorni alterni.

Ma sul tema della riorganizzazione della sede, le posizioni restano decisamente distanti. In particolare a preoccupare i rappresentanti dei lavoratori (First Cisl, Fabi, Fisac Cgil e Uilca Uil) c’è la possibilità che – nell’ambito di una razionalizzazione dei costi – venga creata una struttura centralizzata per il back office e i servizi di istruttoria dei crediti, possibile preludio all’esternalizzazione, attraverso la cessione del ramo d’azienda, che di fatto porterebbe all’uscita dalla Crv dei lavoratori coinvolti: «Non siamo contrari al cambiamento e siamo pienamente consapevoli di quanto sia necessario un efficientamento – premette Gregorio Furiesi, segretario di coordinamento della Fisac Cgil della Crv – ma non può essere questa la strada da seguire: la creazione di un mega ufficio dove convogliare una serie di servizi potrebbe prefigurare la possibilità di uno “spacchettamento”». Un’ipotesi che non è stata esclusa dal cda, che sta valutando anche l’alternativa messa sul tavolo dai sindacati: incentivi all’esodo attingendo dal Fondo di solidarietà. Ora la palla, su questo aspetto, passa al cda: il confronto si è concluso e l’azienda potrà decidere autonomamente, anche senza l’assenso del sindacato, quale strada percorrere, con i lavoratori che però sono pronti ad azioni di protesta.

Uno degli altri motivi che hanno portato al muro contro muro è il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale: «Avremmo voluto una proroga fino a marzo – spiega Furiesi – con la contemporanea apertura di una trattativa. Invece l’azienda ha optato per la cessazione unilaterale».

Su questo aspetto l’assemblea del personale, alla quale hanno partecipato 312 lavoratori (sui quasi 450 totali) riunita martedì al Teatro Persio Flacco, ha dato mandato alle organizzazioni sindacali «di perseguire il riconoscimento dei diritti contenuti negli accordi aziendali, disapplicati dall’azienda con atto unilaterale, teso al raggiungimento di uno sleale vantaggio in trattativa e un risparmio costruito sulla pelle di quei lavoratori la cui attività ha consentito alla Cassa, fino ad oggi di rimanere attiva ed efficace; di riconquistare l’applicazione del contratto aziendale fino alla sottoscrizione di un nuovo testo condiviso; di pretendere l’instaurazione di relazioni industriali corrette, frutto del riconoscimento reciproco del ruolo precipuo delle parti, da troppo tempo sostituite da una politica aziendale frutto di colpi di mano e gestione unilaterale delle problematiche».

I lavoratori hanno annunciato inoltre lo sciopero «per contrastare – si legge nel documento – una politica spregiudicata e aggressiva nei confronti dei diritti dei lavoratori e dei bisogni del territorio; di adoperarsi affinché sia costruito un percorso condiviso e unitario con le diverse amministrazioni del territorio». La data dello sciopero sarà annunciata nei prossimi giorni.

CHIUSURA SCONGIURATA

L’agenzia di Ponteginori della Cassa di Risparmio di Volterra non chiude. E la decisione dei vertici della Crv viene accolta «con grande soddisfazion» dal sindaco di Montecatini Valdicecina, Sandro Cerri: «Le agenzie di Ponteginori e Montecatini rimarranno aperte ciascuna a giorni alterni, probabilmente con il solito operatore». Nei prossimi giorni saranno definite le modalità operative delle aperture. «Ringraziamo i cittadini che hanno sottoscritto la petizione, nonché la stessa Cassa di Risparmio e la Fondazione Crv, per avere modificato la propria decisione iniziale». Soddisfatto anche il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni, che sui rischi del piano di riorganizzazione dell’istituto bancario aveva presentato anche un’interrogazione scritta in Regione. «In ogni caso manterremo alta l’attenzione sugli aspetti riorganizzativi della banca volterrana, perché essi non infieriscano negativamente sul tessuto socio-economico del territorio»

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