“Effetto Serra” alle pendici del Monte Pisano ferito dal rogo
Venerdì 19, al Museo di Storia Naturale della Certosa di Calci, s’inaugura la quinta tappa espositiva del progetto itinerante che comprende varie opere
calci. Venerdì 19 luglio, alle 18, al Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, col patrocinio del Comune di Calci e con il supporto di Parco 793, s’inaugura la quinta ed ultima tappa espositiva del progetto itinerante “Effetto Serra”, coordinato dall’artista Matteo Nuti, dagli architetti Luca Doveri e Marco Martinelli e dalla curatrice d’arte contemporanea Alessandra Ioalé. Nato allo scopo di sensibilizzare il pubblico sui gravi incendi dolosi che hanno distrutto il Monte Serra, e con la speranza di contribuire a creare consapevolezza del grande valore che il Monte Pisano ha e avrà sempre nella vita dei suoi abitanti, contrastando la cultura incendiaria e dolosa con la forza dell'arte e lo spirito di aggregazione, il progetto, dopo le tappe a Bientina, Pontedera, Buti e Vicopisano, porta per la prima volta in mostra a Calci le opere pittoriche, scultoree, fotografiche, installative e video di Cristina Gardumi, Elisabetta Cardella, Enrico Nieri, Francesco Battaglia, Giada Fedeli, Luca Doveri, Marco Martinelli, Matteo Nuti, Muz, Nico Lopez Bruchi, Roberto Filippi e Roberto Ghezzi.
L’“Effetto Serra” è ciò che ha permesso alla Terra e continua a permetterle oggi, con molta difficoltà, di essere un pianeta ospitale, basandosi su un equilibrio tanto perfetto quanto delicato. Nel tempo, paradossalmente, il termine ha assunto un’accezione fortemente negativa nella nostra cultura. Ciò non è da attribuire al fenomeno in sé, che in realtà sarebbe positivo per la sopravvivenza terrestre, quanto piuttosto all’azione dell’uomo che, per il suo egoismo ed egocentrismo, ne ha messo a repentaglio l’equilibrio cominciando a scardinarne la naturale perfezione e diventare un fenomeno dannoso per la specie umana.
«Negli ultimi decenni – spiegano gli organizzatori – abbiamo visto tante volte come la scelleratezza dell’uomo non abbia conosciuto ostacoli, soprattutto guardando al nostro territorio, la cui ricchezza naturale, di cui il Monte Serra è simbolo, è stata più volte messa a dura prova dai vari episodi incendiari, accidentali e dolosi, compromettendone flora e fauna, nonché la vita e le attività delle persone che vi vivono. Abbiamo però assistito anche a un risveglio delle coscienze totale, che hanno unito le forze per un unico obiettivo: rendere omaggio al nostro patrimonio naturale, meritevole di tutela e valorizzazione, dicendo basta all’ignoranza umana e portando lo scorso febbraio all’elezione di tale patrimonio locale a patrimonio nazionale e Luogo del Cuore Fai. Ciò lo vorremmo definire come un nuovo “Effetto Serra”, da cui prende il titolo l’esposizione, ridonando al termine e al concetto un significato positivo. “Effetto Serra” diventa sinonimo di ciò che questo Monte è riuscito e riesce a creare intorno a sé ogni giorno da secoli ed è, allo stesso tempo, ciò che il concentrato di energia creativa delle dodici personalità artistiche qui esposte è riuscito a creare per il Serra e che questa collettiva vuole mostrare al pubblico». —