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Pontedera

OMICIDIO DI QUERCE 

Rifugio per le donne vittime di violenza intitolato a Marinella massacrata dal marito

F.T.
Rifugio per le donne vittime di violenza intitolato a Marinella massacrata dal marito

Cerimonia durante l’inaugurazione dei nuovi spazi di Frida Roberto Bertozzi: «Grazie, mia sorella non va dimenticata»

02 aprile 2019
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FUCECCHIO. La sera del 30 ottobre 2014 fu uccisa a botte dal marito, che la picchiava costantemente, compreso il giorno prima del matrimonio. Lei lo aveva sempre coperto, diceva bugie per motivare i segni delle percosse; beveva e assumeva farmaci ansiolitici per andare avanti e sopportare i soprusi. Un incubo quotidiano per Marinella Bertozzi, picchiata a morte nella sua villetta di Querce dal marito Giacomo Benvenuti, condannato a 30 anni (sentenza confermata in Cassazione). Ora una casa-rifugio per le donne vittime di violenza come Marinella, porterà il suo nome.

L’intitolazione ufficiale avverrà il 12 aprile, nell’ambito della cerimonia di inaugurazione del nuovo spazio del centro antiviolenza Frida Kahlo, in via Agazzi a San Miniato Basso. Nell’occasione l’associazione presieduta da Elisa Forfori, consegnerà una pergamena di riconoscimento a Roberto Bertozzi, fratello di Marinella, il primo a rendersi conto che sua sorella era stata uccisa e a chiedere l’intervento dei carabinieri, dopo che il primo medico del 118 intervenuto a Querce aveva attribuito il decesso a cause naturali.

Roberto si è battuto con tutte le sue forze per arrivare alla verità: «Questa scelta dell’associazione Frida – spiega – mi fa ovviamente piacere. Marinella non deve essere dimenticata». E con lei tutte le donne che hanno subito e che subiscono violenza e che possono rivolgersi all’associazione Frida, nata l’8 marzo 2008 a San Miniato, proprio con l’obiettivo di far emergere, prevenire e contrastare situazioni di questo tipo attraverso una serie di attività: accoglienza e sostegno nel Centro Antiviolenza e nei cinque sportelli territoriali d’ascolto; ospitalità in case rifugio alle donne vittime di violenza e ai figli minori in situazioni di particolare rischio; lavoro di rete, con gli enti istituzionali e del privato sociale del territorio.

Frida fa inoltre parte dei coordinamento regionale dei Centri Antiviolenza “Tosca” e di quello nazionale “Dire” ed è impegnata nella ricerca-azione e monitoraggio del fenomeno della violenza di genere, tramite la partecipazione agli osservatori locali, regionali e nazionali sulla violenza, la produzione di dati e statistiche puntuali e aggiornate sul fenomeno. E ancora, si occupa di formazione e sensibilizzazione, tramite l’organizzazione e la partecipazione a corsi rivolti a varie figure professionali, interventi di sensibilizzazione all’interno delle scuole primarie e secondarie, iniziative culturali e informative rivolte alla cittadinanza.

Frida ha lasciato i locali di via Tosco Romagnola, per trasferirsi in via Agazzi, sempre a San Miniato Basso. E il 12 aprile è in programma l’inaugurazione. Alle 11.30 il saluto della presidente Forfori; a seguire gli interventi dei sindaci Vittorio Gabbanini (San Miniato), Giulia Deidda (Santa Croce), Giovanni Capecchi (Montopoli), Gabriele Toti (Castelfranco) e Alessio Spinelli (Fucecchio). Quindi la proiezione del video “Una finestra su Frida”, con le testimonianze di alcune donne vittime di violenza. Infine l’intitolazione ufficiale delle case rifugio gestite da Frida a Marinella Bertozzi. —

F.T.

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