Donazioni a Pontedera: sangue in calo ma è in crescita il plasma
Il responsabile del Centro trasfusionale dell’ospedale Lotti illustra i dati. Buona la risposta dei giovani. Venerdì 18 maggio un’altra giornata di “porte aperte"
PONTEDERA. Ci saranno anche gli articoli del Tirreno al Convegno nazionale di Studi di Medicina Trasfusionale di Genova del prossimo 23 maggio. Il dottor Fabrizio Niglio, primario del centro trasfusionale dell’ospedale Lotti di Pontedera e di quello dell'ospedale di Volterra, sarà presente all’appuntamento, e per l’occasione porterà con sé un poster molto speciale. «La campagna che va avanti da mesi è merito anche del Tirreno - spiega Niglio - e un collage di articoli dedicati alla donazione faranno parte di un poster che sarà realizzato nei prossimi giorni».
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Tema principale del cartellone in questione sarà la sinergia, quella che ha permesso a diversi mondi, da quello della stampa a quello della sanità, di cooperare per un unico obiettivo: la diffusione della cultura del dono. Plasma sì, sangue no. E di cultura del dono ce n’è sempre bisogno. A confermarlo, è lo stesso dottor Niglio. «I numeri del centro trasfusionale - racconta - evidenziano che, rispetto allo scorso anno, abbiamo 90 unità di sangue in meno». Una differenza consistente, che il primario non riesce a spiegarsi. «Il personale e i locali sono attivi al cento per cento - continua - e anche le occasioni non mancano per i donatori». Questi hanno risposto molto bene, invece, per la donazione di plasma. «Paradossalmente - afferma Niglio - la plasmaferesi, che richiede un po’ più di tempo al donatore, sta andando molto bene». Rispetto allo stesso periodo del 2017, il plasma fa segnare un ottimo +181 donazioni. Un vero e proprio flusso di solidarietà, che ha spinto il primario a dotare il centro trasfusionale di un ulteriore macchinario per la plasmaferesi.
«I donatori se lo sono meritato - sorride - tra poco sarà operativo». In ogni caso, venerdì 18 maggio, al Lotti sarà “Sangue e Plasma Day”: un’occasione in più per tutti i donatori, che potranno dare il loro contributo fino alle quattro del pomeriggio. I giovani ci sono. «C’è un grande prato verde, dove nascono speranze, che si chiamano ragazzi». Così cantava Gianni Morandi, e le sue parole rendono bene il sostegno dato dai giovani alle donazioni a Pontedera. Da gennaio a oggi, gli studenti e le studentesse del villaggio scolastico hanno letteralmente affollato il centro trasfusionale. «La scorsa settimana c’è stata un’altra ondata di ragazzi - commenta entusiasta Niglio - e ormai abbiamo superato quota cento».
Un grande successo, soprattutto se si considera che la campagna di sensibilizzazione negli istituti superiori, in modo così sistematico, è cominciata solamente da alcuni mesi. «I ragazzi e le ragazze che hanno deciso di donare sono un enorme patrimonio per noi e per la città - conclude Niglio - speriamo che continuino il loro percorso in questo senso».