“Era” teatro, danza e letteratura
Da domani al 28 ottobre il festival che celebra l’unione di cultura e spettacolo
PONTEDERA. L'unione della cultura e dello spettacolo fa e deve fare la forza, soprattutto ora che le zanne della crisi affondano nella carne delle buone pratiche e delle più lodevoli intenzioni, soprattutto ora che per raccontare il mondo che cambia è necessario affidarsi a scelte espressive fluide, trasversali, multidisciplinari, soprattutto ora che la gente, la sua attenzione, gli sguardi di potenziali pubblici, devi andarli a cercare là dove stanno, ubbidendo a una delle più antiche vocazioni dell'arte: il nomadismo delle idee e degli strumenti che servono per realizzarle. E quindi ecco “Era”, creatura elastica, fluttuante, festival internazionale di teatro, danza e letteratura (a Pontedera da domani al 28 ottobre), punto d'arrivo di esperienze decennali, crocevia di esperimenti evocati nelle scuole, nelle biblioteche, in evocative dimore private. Piattaforma versatile una e trina, che nasce dall'unione di collaudati progetti di casa quali il festival del Teatro Era (uno dei fiori all'occhiello della Fondazione Pontedera Teatro), l'Era dei Libri (la kermesse delle parole di carta organizzata da Tagete Edizioni e dall'associazione Librialsole) e la stagione dello Spazio Nu, luminosa realtà della danza intesa come contaminazione emozionale. Tutto insieme, quest'anno. Anche per questo è lecito aspettarsi tanto, e doveroso cercare di esserci, come ricorda il sindaco Millozzi: «Mi auguro che la città apprezzi il Festival. È un'occasione per tutti. Da cogliere».
Gli appuntamenti. Le occasioni non mancano: spettacoli, conferenze, workshop, laboratori, presentazioni di libri, incontri con gli autori. Al Teatro Era ma non solo: anche nelle piazze di Pontedera, delle sue frazioni (Il Romito, Treggiaia, Santa Lucia, Gello), dei paesi vicini (villa Torrigiani-Malaspina a Montecastello, Teatro Francesco di Bartolo a Buti), nelle biblioteche, nei locali, negli istituti scolastici e nelle strutture di aggregazione del centro (Biblioteca comunale, Biblioteca del Duomo, centro Poliedro, ristorante La Polveriera, ex cinema Roma, scuole medie inferiori e superiori della città). Si inizia, domani, al Teatro Era, alle 9, col workshop di Simone Pacini, “#Comunicareteatro”, si chiude, domenica 28 ottobre, con quattro appuntamenti dedicati al libro e alla lettura: il dibattito “Scuole & Biblioteche: e-book, talet, e-reader ed altre innovazioni tecnologiche che cambieranno il modo di insegnare” (Biblioteca del Duomo, ore 11- 13); la presentazione del libro di Chiara Cataldi “Prima bevi il tè, poi fai la guerra. Un anno a Kabul” (al centro Poliedro alle 16.45); l'incontro che la Biblioteca del Duomo, alle 18, dedica alla rete Bibliolandia. In mezzo, le performance dei grandi della scena teatrale pisana, toscana, italiana, internazionale. Da “Valse” di Renzo Vescovi (venerdì 12 ottobre), a “Gengè” della Compagnia Laboratorio di Pontedera (domenica 14), a “Giù” di Spiro Scimone (il 16), a “Amore elettrico” di Stefano Vercelli (il 17); da “It's going to get worse and worse and worse, my friend” di Lisbeth Gruwez (giovedì 18), alla prima nazionale del nuovo spettacolo di Cacà Carvalho, “Umnenhumcemmil”, regia di Roberto Bacci, il 18 e il 19 ottobre; da “Lisboa” di Anna Stigsgaard, che il 19 sfreccia con i suoi attori in bicicletta a Treggiaia, il 20 a Santa Lucia, il 21 a Gello, a Cristina Rizzo, che il 19 va in scena con “La sagra della primavera. Paura e delirio a Las Vegas”, al “Quartetto Barone” di Scenica Frammenti (venerdì 19, regia di Loris Seghizzi). E poi Massimiliano Civica (“Soprattutto l'anguria”, 20 e 21 ottobre), LeVieDelFool (“Requiem for Pinocchio”, il 20), I Sacchi di Sabbia (“Gli ultracorpi. A science fiction”, il 21), l'Associazione Teatro Buti (“Il cammino”, dal 25 al 27 al Teatro Francesco di Bartolo), e Ko Muroboshi, il 26 ottobre al Teatro Era con la sua Butoh performance dal titolo “Quick Silver”.
I commenti. «La struttura del Festival “Era” racconta meglio di qualsiasi parola l'idea di trasversalità che la nostra attività in favore della cultura ricerca e segue da tempo», dice l'assessore Liviana Canovai, mentre l'assessore provinciale Silvia Pagnin sottolinea come quella stessa struttura, grazie alla sua natura composita, «riprende una modalità di lavoro che la Fondazione Pontedera Teatro possiede da sempre e che si basa su una volontà di legarsi al territorio che è non solo intellettuale ma anche “fisica”».