Il Tirreno

Pontedera

L'ingegnere che clona le ossa

Manolo Morandini
Un frammento di osso usato in chirurgia orale; a sinistra Gianni Pertici in laboratorio e durante una conferenza
Un frammento di osso usato in chirurgia orale; a sinistra Gianni Pertici in laboratorio e durante una conferenza

Al suo brevetto puntano tutti i big del settore farmaceutico

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 PONSACCO. Non è scappato da Ponsacco, dove torna spesso perché qui lo porta il cuore. E non è un cervello in fuga, ma un patrimonio di idee e competenze che ha finito per dar frutto altrove. Formatosi all'università di Pisa il professor Gianni Pertici, ingegnere chimico con dottorato internazionale in biomateriali, trentacinque anni e in tasca un brevetto internazionale, che promette di rivoluzionare il settore delle ossa artificiali, è finito per metter radici in Svizzera, poco più a nord di Lugano. È qui che ha sede la Industrie Biomediche Insubri Sa, che ha aperto con altri tre soci per dare corpo ai risultati delle sue ricerche.  Alla sua porta sono in fila tutti i big della farmaceutica e colossi mondiali di altri settori che hanno fiutato l'affare. Ad attirare gli investitori è la soluzione messa a punto dal ponsacchino Pertici per ridare "nuova vita" ai frammenti ossei usati in chirurgia nella ricostruzione post trauma, tumore, malattie delle ossa e osteoporosi. «Ho brevettato una miscela capace di rigenerare le ossa animali che vengono utilizzate per gli impianti chirurgici», spiega Pertici. In pratica, le ossa di animali, cavallo o mucca, vengono sottoposte a un processo di sterilizzazione che le priva di tutto il loro corredo cellulare e poi ridotte in dimensioni di un cubetto di un centimetro di lato e messe a disposizione dei chirurghi.  «La sterilizzazione rimuove la parte che conferisce le proprietà plastiche alla struttura ossea, con il risultato di avere un prodotto fragile». L'alternativa c'è. È il prelievo di frammenti ossei dal paziente stesso, con il rischio connesso alla necessità di sottoporsi a un doppio intervento. Oppure c'è il biopolimero messo a punto da Pertici. «Il segreto sta nell'essere riuscito a miscelare due elementi che in natura sono immiscibili e che mi hanno consentito di ottenere una struttura uniforme della struttura porossa dell'osso. Il risultato è che ho realizzato un materiale che ha caratteristiche meccaniche dieci volte superiori al prodotto che oggi è più diffuso sul mercato».  L'idea è il frutto di un'intuizione in terra pisana. «Dopo la laurea ho lavorato in uno studio di chirurgia orale occupandomi dell'acquisto dei dispositivi per la ricostruzione ossea. Ho assistito a ore di sala operatoria e ai problemi che i materiali ponevano al chirurgo». In pratica, i cubetti risultano fragili e spesso si rompono nella fase preparatoria. «Ho iniziato a studiare il problema fino ad arrivare al brevetto nel 2008».  Nel Canton Ticino ci sono 300mila abitanti e trenta aziende farmaceutiche. Una fotografia che più di altre rende l'idea delle opportunità in questo spicchio d'Europa. «Sono arrivato nel 2008 cn una valigia di sogni - ricorda Pertici -. Sono stato subito assunto da un'azienda che si occupa di cellule staminali come responsabile della ricerca. Poi mi sono lanciato nell'avventura e nel frattempo ho vinto una cattedra alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana al dipartimento delle Tecnologie innovative». Con una sottolineatura che ha il valore di una lezione del professor Pertici: «In favore del Canton Ticino rispetto all'Italia giocano il regime fiscale e l'attenzione del governo verso le start up innovative e la ricerca».  Non escono i nomi dei colossi interessati a entrare in affari con Pertici e soci. «Abbiamo trattative riservate in corso». Ma un dato è certo. «Siamo in quattro e ciascuno con competenze specifiche. Quando abbiamo scelto di mettere in piedi l'azienda volevamo dare corpo a progetti capaci di migliorare la qualità della vita. Non rincorriamo i soldi». Dall'Italia un silenzio assordante. «L'interesse è arrivato solo da alcuni fondi di investimento e da dei privati in cerca di occasioni per far fruttare i propri risparmi».  L'esordio sul mercato a primavera. «Stiamo concludendo la fase di certificazione. A breve verranno eseguiti interventi di chirurgia orale su sei pazienti».

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