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Gammieri: a queste condizioni non possiamo gestire il Frascari

di Stefano Baccelli
Gammieri: a queste condizioni non possiamo gestire il Frascari

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PISTOIA. La Pistoiese aveva invitato alla partecipazione i referenti dell’Amministrazione Comunale e il sindaco Alessandro Tomasi tramite comunicato stampa, ma ieri mattina nessun rappresentante del comune era presente. Il tema in discussione, cioè la “querelle” tra Società orange e Comune sul “Frascari” è stato sviscerato dal solo amministratore unico del club, Alessandro Gammieri. La Pistoiese titolare di appalto di servizi, nei giorni scorsi aveva unilateralmente deciso la chiusura dell’impianto agli spettatori, «vista la mancata potatura e manutenzione degli alberi, onde evitare pericoli per la possibile caduta di rami».

Alla decisione rispose a mezzo stampa l’assessore ai lavori pubblici Bartolomei: «non è legittimo che si chiuda l’impianto al pubblico perché l’unica cosa che può essere fatta è interdire l’area dove sono caduti eventuali rami e non tutto l’impianto». Ne seguì un intervento di messa in sicurezza dell’area, la riapertura al pubblico e infine una potatura dei rami. Il tutto proprio a inizio stagione giovanile e amatoriale. I rapporti tra il club e l’amministrazione pistoiese non paiono dei migliori. Tuttavia il numero uno della Pistoiese prova a porgere un ramoscello di olivo: «Desidero precisare che con il sindaco Tomasi e l’assessore Sabella non c’è nessun tipo di problema. Aggiungo che l’altro giorno mi sono casualmente incontrato con Sabella ed è bastato uno sguardo per capirsi». Il manager spiega la vicenda mettendo in relazione ciò che è successo la settimana scorsa con quello che è accaduto a giugno e ciò che è avvenuto in generale al Frascari. «La Pistoiese ha comunicato una risoluzione anticipata già nel mese di giugno e quindi fino al 26 dicembre la Pistoiese continuerà a gestire l’impianto.

Dal 2023 la Pistoiese non sarà più gestore ma semplice fruitore. L’attuale convenzione è per la società inconcepibile e insostenibile. La Pistoiese ha l’obbligo della manutenzione ordinaria ed è esclusa da quella straordinaria, che è in capo al Comune. Il problema sorge perché la nostra Società ha una responsabilità civile verso terzi per la quale ci siamo tutelati con una assicurazione ma le responsabilità penali sono in capo al sottoscritto». Gammieri afferma che il Comune non dava garanzie sulla tempistica e da lì è scaturita la decisione di chiudere al pubblico. Il tutto è andato a soluzione con l’intervento dei vigili del fuoco di messa in sicurezza della aree e la successiva potatura a carico del Comune. Però il braccio di ferro evidentemente continua.

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