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Pistoia, disabile aspetta da mesi una visita: «M’incatenerò fuori da Careggi»
L’odissea sanitaria del 66enne pistoiese Marco Caruso, invalido al 100%: «A giugno mi hanno prescritto un controllo neurochirurgico entro 10 giorni, ma non ho mai avuto un appuntamento»
PISTOIA. «Sono sempre stato un combattente, ne ho risolte tante e spero di farlo anche stavolta. Anche se adesso non ho più le forze». Nonostante un’invalidità del 100% che lo tiene bloccato in carrozzina e un totale di nove patologie croniche, Marco Caruso non si perde d’animo. È pronto a battersi ancora per il diritto alla salute, incatenandosi alla sedia a rotelle fuori dall’ospedale di Careggi, da cui aspetta di essere visitato. Intanto ha preparato un esposto da depositare in procura a Firenze, chiamando in causa tutte le istituzioni sanitarie e politiche.
Il 25 giugno, il 66enne pistoiese residente alle Fornaci è uscito dall’ospedale San Jacopo con la prescrizione di una visita di controllo da effettuare entro dieci giorni al reparto di neurochirurgia della colonna vertebrale di Careggi. Serve per capire se può essere operato all’ernia cervicale, che assieme a quella lombosacrale gli reca grande dolore e soprattutto gli impedisce di stare in piedi. Probabilmente, dicono alcuni specialisti, per via della grave neuropatia che negli anni lo ha portato alla completa invalidità.
Ma da fine giugno, «inizia l’incredibile odissea per prendere l’appuntamento», racconta il diretto interessato. Perché Caruso quella visita non è ancora riuscito a ottenerla, nonostante le continue sollecitazioni. Quelle fatte in prima persona sono due: una il 4 luglio, allo scadere dei dieci giorni, e un’altra il 19 dello stesso mese, a più di 20 giorni dall’impegnativa. Le risposte per email sono simili, l’ufficio relazioni col pubblico del settore tutela di Careggi dice che l’urp competente è quello delle visite di controllo, che comunque è stato informato. Eppure passano due giorni e ancora il telefono del 66enne non squilla, né arrivano email.
Allora il 21 luglio si rivolge all’avvocata Lucia Annibali, Difensore civico della Regione Toscana, figura istituita con lo scopo di agevolare la risoluzione di conflitti tra il cittadino e le istituzioni, favorendo un dialogo più efficace con la pubblica amministrazione. Tuttavia, anche l’istanza formale della legale non frutta risposte. Sarà il periodo di ferie? Nel frattempo l’inerzia si è protratta per più di 30 giorni, il tempo utile – sostiene e sottolinea il paziente – a far maturare il silenzio rifiuto da parte dell’Asl, innescando la possibilità del difensore civico di intervenire.
«Tutt’ora non mi risulta che le istituzioni chiamate in causa abbiano dato risposte, tantomeno sono stato contattato per avere questo “benedetto” appuntamento – l’amara constatazione dell’uomo, che prima lavorava nel settore delle pulizie ferroviarie ed è stato volontario nell’ambito socio-sanitario pistoiese – L’ernia cervicale fa tanto male e ho forti dolori. Le altre otto patologie di cui sono affetto, tra cui diabete e cardiopatia, si sommano a questa grave neuropatia. Per fortuna da oltre tre anni il Telesoccorso, di cui il costo mensile viene sostenuto dal Comune di Pistoia in quanto sono l’unico componente del nucleo familiare, mi ha permesso di andare avanti nella mia abitazione. Conto dieci interventi per tutte le volte che alzandomi dalla carrozzina mi hanno ceduto le gambe. Quanto tempo ancora devo andare avanti così? Alla faccia del diritto di cura. I politici decantano in pompa magna a il diritto alla salute sancito dalla Costituzione, un diritto che poi però mi vedo calpestare. E non sono l’unico, è una vergogna».
Prima di scrivere quest’articolo, abbiamo inoltrato la segnalazione all’Asl Toscana Centro. Nel frattempo Marco Caruso si riserva di protestare «pacificamente e all’interno della legalità, incatenato alla carrozzina fuori dal cancello di Careggi». «A costo che ne risenta la mia salute, non ho nulla da perdere. E se il silenzio assordante persisterà, tornerò a Roma». In passato lo ha già fatto, per altri motivi, l’ultima volta nell’ottobre del 2024 fuori da Palazzo Chigi. «Non lo faccio solo per me – dice – ma per tutti i disabili invalidi lasciati soli».
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