Il Tirreno

Pistoia

Il lutto

Una vita dedicata alla medicina: addio al professor Romano Forleo

di Giancarlo Fioretti
Forleo al Fatebenefratelli con Papa Wojtyla
Forleo al Fatebenefratelli con Papa Wojtyla

Cresciuto a Pistoia, era ginecologo di fama mondiale ed ex senatore Dc

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PISTOIA. «È stato un uomo lungimirante per tutta la sua lunga vita e anche in tarda età ha saputo confrontarsi con i giovani e guardare lontano».

Questo è il ricordo che il nipote Lorenzo Paci, conosciuto commercialista pistoiese, ha tracciato dello zio Romano Forleo, il celebre ginecologo e sessuologo di fama internazionale, morto oggi, primo agosto, nella capitale a 92 anni. Romano Forleo nacque a Bologna il 12 novembre del 1933 ma ben presto si trasferì a Pistoia con la famiglia. Qua compì gli studi liceali al Forteguerri e si avvicinò allo scoutismo, a cui rimase legato per tutta la vita tanto da diventare anche responsabile nazionale dell'editoria dell'Agesci, l'associazione scout cattolici.

La sua voglia di aiutare il prossimo la tradusse nella scelta di iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Firenze. Fu proprio durante il periodo universitario che conobbe Giulia Pagliai, allora giovane studentessa in giurisprudenza, la ragazza che dopo la laurea, sarebbe diventata sua moglie. La coppia ebbe due figli: Patrizia, ginecologa come il padre e Pier Francesco che, dopo gli studi in economia e commercio, divenne dirigente della Rai. La morte di quest'ultimo nel giugno del 2023 dopo una breve malattia, lo colpì profondamente, al pari di quella dell'amata moglie Giulia deceduta molti anni fa.

Dopo la laurea, Romano Forleo si specializzò in ostetricia e ginecologia e, in seguito, in endocrinologia e malattie metaboliche. Dopo alcuni anni dedicati alla ricerca e all'insegnamento, nel 1969 si trasferisce a Roma, dove diventa aiuto universitario della cattedra di clinica ostetricia e ginecologia dell'università la Sapienza, presso il policlinico Umberto I. La svolta della sua vita avvenne tuttavia nel 1972 quando creò dal niente la nuova Divisione di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Fatebenefratelli, nell'isola tiberina a Roma, su incarico dell'ordine ospitaliero di San Giovanni di Dio. Conservò quest'incarico per oltre 25 anni, rendendo il suo reparto un'eccellenza a livello europeo.

Sessuologo di fama internazionale, fondò nel 1978 l'associazione mondiale di sessuologia restando negli anni uno dei punti di riferimento in questa disciplina. Da sempre vicino alla Democrazia cristiana, fu convinto nel 1992 dall'allora segretario della Dc Mino Martinazzoli ad assumere l'incarico di segretario cittadino del suo partito. Erano quelli gli anni del crepuscolo per la Dc. Di questo ne era consapevole ma, malgrado tutto, accettò di candidarsi al senato per le liste della Dc all'undicesima legislatura, risultando eletto nell'allora circoscrizione di Roma.

«Si lanciò in quest'avventura con tutto il suo coraggio e tutto il suo buon senso – dice di lui l'ex vicesindaco di Pistoia Giorgio Federighi – contribuendo a riscattare l’immagine del partito in una fase storica molto difficile». L'esperienza a palazzo Madama durò appena un anno, visto che nel 1994 la legislatura si sciolse e lui si ritirò dall'agone politico, tornando a occuparsi della sua professione e della cura delle numerose pubblicazioni scientifiche che ha redatto fino alla fine. «Ha trascorso gli ultimi anni di vita nella sua casa romana – ricorda ancora il nipote Lorenzo Paci – tenendosi comunque sempre in contatto con tutti i suoi amici e i suoi parenti tramite dei bellissimi messaggi vocali. Segno anche questo di quanto fosse rimasto giovane nello spirito».

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