Softlab, ancora niente stipendi al call center di Pistoia: il sindaco chiede un altro tavolo di crisi
I dipendenti pistoiesi hanno anche annunciato un presidio a Firenze davanti alla sede Enel per coinvolgere l’unica committente dell’azienda di Sant’Agostino
PISTOIA. I lavoratori della Softlab di Sant’Agostino sono allo stremo. Malgrado le assicurazioni date al tavolo regionale del 17 gennaio scorso, l’azienda non ha rispettato l’impegno di pagare, entro venerdì 24 gennaio come promesso, gli stipendi del mese di gennaio ai dipendenti del call center. Trascorsa quindi la mattinata di sabato nell’inutile attesa del bonifico, i rappresentanti sindacali hanno provveduto ad avvertire il sindaco Alessandro Tomasi che, tempestivamente, si è attivato per far convocare al più presto un altro tavolo di crisi regionale, con la presenza però, questa volta, anche di Enel energia, la committente unica della grande commessa che tiene impegnati gli oltre 150 del call center di via Venturi.
A sottolineare che i lavoratori fanno sul serio, è stata poi ufficialmente annunciato, per venerdì 31 gennaio, un presidio davanti alla sede di Enel energia a Firenze, sul lungarno Colombo. Questa azione di lotta servirà a far meglio percepire il disagio dei lavoratori del call center di Sant’Agostino. Dove, a fianco dei lavoratori della ditta capofila Tecnocall che a suo tempo si è aggiudicata l’appalto e che paga regolarmente gli stipendi, lavorano quelli della Softlab, che opera in subappalto e che da oltre un anno e mezzo stenta nel corrispondere quanto dovuto ai suoi dipendenti.
La data di pagamento degli stipendi è infatti fissata da contratto il giorno 15 di ogni mese ma da tanto i dipendenti del call center devono sempre attendere una settimana-dieci giorni in più prima di vedere sul conto il frutto del loro lavoro. Questa situazione li ha indotti a proclamare in più frangenti lo stato di agitazione, culminato con manifestazioni unitarie davanti ai portoni dell’azienda.
A incrociare le braccia sono stati in tutte le occasioni sia i lavoratori della Softlab che quelli della più solida Tecnocall, che, per senso di solidarietà, non hanno mai fatto mancare il loro supporto ai colleghi alle prese con questa situazione di emergenza.
Ultimamente però, anche i circa cento dipendenti della Tecnocall hanno buoni motivi per essere preoccupati. L’Assoconctat, l’associazione datoriale a cui aderisce la Tecnocall, ha comunicato a inizio gennaio di aver sottoscritto un nuovo contratto collettivo di lavoro con un sindacato autonomo, recedendo quindi dall’accordo precedentemente siglato con i sindacati confederali. Questo nuovo contratto, pur essendo racchiuso in una cornice di legalità, garantisce molte meno tutele ai lavoratori e, soprattutto, non esclude a priori la possibilità di delocalizzazione delle aziende che vi aderiscono.
«Questa nuova, preoccupante prospettiva contrattuale – dice Edi Pianigiani, della Slc Cgil – ha indotto i sindacati confederali di categoria a proclamare uno sciopero generale del settore delle comunicazioni per lunedì 3 febbraio prossimo. In quell’occasione, tutti gli addetti del call center pistoiese saranno uniti nel far sentire la propria voce in questo momento così difficile per l’intero comparto».
A rivolgersi invece direttamente a Enel energia perché faccia tutto il possibile per sbloccare questa difficilissima situazione è anche Barbara Poli, rsa della Fistel Cisl.
«Io faccio direttamente appello a Enel energia – dice – In quanto committente, deve intervenire con urgenza per garantire il supporto economico necessario così da permettere ai dipendenti di ricevere il compenso spettante. È essenziale poi anche un impegno per mettere in sicurezza la posizione lavorativa di tutti i coinvolti e dare stabilità al loro futuro professionale».
Ha trovato infine conferma al pessimismo manifestato alla chiusura del tavolo regionale del 17 gennaio scorso Anna Lisa Di Blasi, della Uilcon Uil: «Speravamo che Softlab mollasse la commessa e invece non è andata come speravamo. D’accordo con le altre sigle sindacali, la Uilcom Uil sarà in prima linea in ogni azione che serva a trovare una soluzione a questa vertenza».
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