Pistoia, furti nelle abitazioni e ricettazione: scatta il maxi-sequestro. Ci sono 21 indagati
Recuperati orologi per mezzo milione di euro e 700 grammi di gioielli
PISTOIA. Circa 700 grammi fra gioielli, oro, argento e pietre preziose, e 123 orologi di pregio per un valore di circa mezzo milione di euro. Il tutto proveniente da furti commessi nelle abitazioni da rom e sinti, non solo a Pistoia e provincia ma anche nelle province di Prato, Firenze, Lucca, Pisa e Arezzo. Bottino che, al termine di una lunga indagine è stato sottoposto al sequestro preventivo, assieme anche a oltre 50mila euro in contanti e vari conti correnti. Sono 21 gli indagati, accusati a vario titolo di ricettazione, riciclaggio e autoricicaggio. Contestato anche un caso di usura.
Il sequestro
Sono stati gli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle e i militari dell’Arma della sezione operativa del Norm di Pistoia a eseguire il sequestro preventivo finalizzato alla confisca disposto, su richiesta della procura, dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pistoia nei confronti di due cittadini italiani ritenuti responsabili di essere coinvolti nel vasto giro di ricettazione dei bottini dei furti in casa e nel riciclaggio dei proventi.
Le indagini
Le indagini, scaturite da una denuncia che riguardava una probabile attività di usura posta in essere da uno dei due indagati (un 81enne residente a Pistoia) nei confronti di una donna di origini sinti, sono state svolte dai carabinieri anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali (erano iniziate nel mese di novembre del 2020), e hanno consentito di ricostruire, nel dettaglio l’attività illecita, in particolare quella gestita dal principale indagato, un 60enne di Pistoia apparentemente titolare di una ditta individuale di compravendita di orologi: era lui a ricettare monili, preziosi e orologi di lusso, anche di valore ben superiore ai 100mila euro, prevalentemente provento di furti in abitazione commessi da varie persone di etnia rom e sinti.
Gli incontri
Nel corso delle indagini, sono stati monitorati numerosi incontri in cui questi ultimi gli proponevano la vendita della “merce” con conseguente valutazione della stessa, sia in ordine all’autenticità che in ordine al valore. Quindi, la trattativa, l’accordo finale e il pagamento che, naturalmente, avveniva in contanti, anche per cifre superiori ai 30-40mila euro. In occasione di alcuni di tali incontri, i militari dell’Arma sono intervenuti in flagranza, così da poter recuperare la refurtiva, che è stata, poi, restituita ai legittimi proprietari.
I reati
Come accennato, le indagini hanno consentito di individuare 21 persone coinvolte, a vario titolo, nei reati di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, contraffazione, spaccio di sostanze stupefacenti e altro, con un raggio d’azione che ha interessato i territori delle province di Pistoia, Prato, Arezzo, Pisa, Lucca e Firenze. Parallelamente, la guardia di finanza, si è occupata, su delega della procura della Repubblica e in costante raccordo investigativo con l’Arma, della ricostruzione del fitto intreccio di flussi finanziari e rapporti economico-patrimoniali che legava le persone coinvolte, sviluppando una serie di accer tamenti patrimoniali ad ampio spettro che ha consentito di individuare delle evidenti anomalie tra gli esigui o nulli redditi dichiarati da taluni di essi, l’ammontare dei relativi patrimoni e il loro tenore di vita.
Le cifre
È stato così possibile procedere al sequestro di 52mila euro in contanti, 123 orologi del valore di oltre 500mila euro, di circa 700 grammi di gioielli e di conti correnti i cui saldi sono ancora da quantificare.
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