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Pistoia, scritte, graffiti e vandalismi nel cuore culturale del centro

di Lorenzo Carducci

	Una parte delle scritte
Una parte delle scritte

“Il giardino di Cino” è caduto di nuovo nell’abbandono, ma associazione Spichisi e Comune hanno firmato un patto per donargli una seconda vita

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PISTOIA. In molti conoscono la teoria delle finestre rotte, elaborata negli Stati Uniti negli anni Settanta, in base alla quale più un ambiente urbano è deturpato e più, a prescindere da chi è popolato, sarà soggetto a vandalismi ed episodi di piccola criminalità. Ci sono però spazi che per scongiurare il degrado necessitano di un presidio più forte e attivo di altri.

L’area del centro

Sembra essere questo il caso dell’area del centro storico di Pistoia compresa tra vicolo dei Bacchettoni e piazzetta Sant’Atto, riportata a nuova vita nel 2018 grazie all’innovativo progetto “Il giardino di Cino” e poi, complice la pandemia, tornata in preda all’incuria fino ad oggi. Graffiti e disegni che ricoprono tutto, anche i pannelli informativi, tra piante lasciate a se stesse, arredo e muri vandalizzati. Non era questo l’obiettivo di “Spichisi”, apprezzata associazione culturale pistoiese protagonista della rigenerazione di quello spazio nascosto – proprio dietro piazza San Leone – reso un cuore pulsante di arte e aggregazione, tra cultura, musica e cinema, proprio come nelle città più all’avanguardia d’Europa. Ma soprattutto un luogo comune da gestire in modo condiviso tra associazioni, istituzioni e privati.

Il progetto aveva goduto del patrocinio della Regione e del Comune di Pistoia, ma anche del sostegno della Fondazione Caript, di Mati Piante 1909 e di Giorgio Tesi Group, nonché della collaborazione di altri partner. Poi è arrivato il Covid a togliere il respiro e la continuità a un processo che si stava radicando sempre di più nel tessuto sociale cittadino. E così, in quelle "stanze" d’arte all’aperto, l’abbandono ha ripresentato i problemi che inizialmente sembravano spazzati via.

Il patto di collaborazione

Una situazione di spiacevole stallo che tuttavia a breve avrà un’altra occasione per essere sbloccata. Comune e associazione Spichisi hanno infatti di recente firmato un patto di collaborazione per far nascere in zona un nuovo murale, di fatto la terza installazione artistica, grazie ad un finanziamento intorno ai 9mila euro arrivato da un bando regionale e rimpolpato da Palazzo di Giano fino a una dotazione di circa 13mila euro. Serviranno a far realizzare all’artista pistoiese Jonathan Calugi un’opera che dialoghi (visto che sorgerà di fronte) con "No Hesitation", il murales inaugurato a novembre 2018 e realizzato dall’artista di strada Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo: due giovani intenti ad aprirsi l’un con l’altro il cuore con una chiave. Il murales di Calugi sarà frutto del coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori di Pistoia, dal quale, a partire da questo autunno, arriveranno le idee che l’artista locale avrà il compito di tradurre in street art. Un altro primo passo che potrebbe porre di nuovo le basi per una gestione sinergica del giardino e magari propiziare una risistemazione generale.

La cronistoria

L’ultimo patto di collaborazione tra pubblico e privato era stato infatti rinnovato nel 2019 con scadenza a inizio 2022, anche se, come detto, il Covid ha complicato e non poco le cose. Questo nonostante l’intervento “Art Changes Everything”, realizzato nel 2021 sempre da Spichisi in collaborazione con il Comune e la Fondazione Caript. Furono cancellate le scritte sui muri, fu installata la scritta luminosa “Etiam si mille hoc dixissent” – “Anche se dovessi scontrarmi con mille opinioni”, omaggio a Cino da Pistoia - e furono posizionati nuove panchine, nuovi arredi (creati da Ecol Studio) e grandi fioriere a cura dell’azienda Mati. Ora però il giardino attende un’altra volta nuova linfa.

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