Il Tirreno

Pistoia

Il femminicidio

Buggiano, trovata morta al campo nomadi: strangolata e poi impiccata. Il marito interrogato fino a notte

di Massimo Donati

	Il luogo del ritrovamento del cadavere
Il luogo del ritrovamento del cadavere

Il corpo era stato appeso a un albero per simulare un caso di suicidio ma gli investigatori hanno notato i segni al collo. L’uomo è stato ricercato per l’intera giornata e poi portato nella sede del comando provinciale dell’Arma a Pistoia

11 giugno 2024
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BUGGIANO. È stato uno dei figli a trovarla esanime, impiccata a un albero, dietro la casetta prefabbricata del piccolo campo nomadi dove viveva, nella campagna di Buggiano, in Valdinievole. Apparentemente un suicidio. Ma al medico legale intervenuto sul posto dopo l’allarme dato al 118 e ai carabinieri, non sono sfuggiti quei lividi sul collo che si intravedevano sotto la corda. Nessun dubbio per lui, erano segni di strangolamento: Giusy Levacovich, 38 anni, non si era uccisa ma era stata assassinata da qualcuno che poi aveva cercato di inscenare il suicidio.

Le ricerche del marito

Erano all’incirca le undici di stamani quando, informata la procura, i carabinieri hanno diramato un avviso di ricerca per il marito della donna, sospettato di femminicidio. Rintracciato in un campo nomadi del Pratese nel tardo pomeriggio, Marco Satori, 44 anni, è stato interrogato dal pm e dagli investigatori dell’Arma fino a notte. L’ipotesi di reato per la quale la procura indaga è quella di omicidio aggravato. Una vicenda su cui gli inquirenti hanno mantenuto per l’intera giornata il massimo riserbo, non facendo filtrare alcuna notizia ufficiale, se non quella del ritrovamento del cadavere alle 9,45 in quel piccolo campo nomadi abitato da un paio di famiglie di origini sinti, in via 24 Maggio, strada di campagna fra Buggiano e Chiesina Uzzanese.

La salma della donna è stata trasportata all’obitorio di Pescia, in vista dell’autopsia, mentre, come detto, il marito è stato portato al comando provinciale dell’Arma di Pistoia. In un primo momento si era diffusa la voce che si fosse presentato in caserma spontaneamente, ma sembra che, attraverso un’assidua attività investigativa, siano stati i carabinieri a rintracciarlo.

Fatto sta che è lui il principale sospettato dell’omicidio, soprattutto per il fatto di essersi reso irreperibile per l’intera giornata. Marco Satori è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, in passato arrestato più volte da quindici anni a questa parte, per furti su auto o in abitazione messi a segno fra Lucca, Prato e Massa.

L’omicidio dopo una lite

Non è escluso che l’omicidio sia avvenuto al culmine di un’accesa lite, forse scoppiata addirittura la sera precedente il ritrovamento del cadavere. Un delitto d’impeto, che poi l’autore, con estrema lucidità, ha tentato di mascherare cercando di farlo passare per un suicidio, procurandosi una corda e simulando l’impiccagione. Non essendo consapevole della relativa facilità con cui un medico legale è in grado, anche da un esame superficiale, di distinguere se un decesso è stato causato da uno strangolamento. Nella giornata di oggi, i familiari della vittima (anche lei con qualche precedente per furto alle spalle) e del marito si sono chiusi subito in un ostinato e deciso silenzio, impossibile sapere da loro che cosa potrebbe essere accaduto in quel piccolo nel campo nomadi di Buggiano. Probabilmente la procura di Pistoia renderà noti i particolari nella giornata di oggi, all’esito dell’interrogatorio del principale sospettato. 

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