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Lotte sul lavoro

Pistoia, alla Hitachi gli operai hanno scioperato per i timbra-cartellino: «Questione di sicurezza»

Pistoia, alla Hitachi gli operai hanno scioperato per i timbra-cartellino: «Questione di sicurezza»

L’azienda dice no al posizionamento dell’apparecchiatura vicino all’ingresso

14 maggio 2024
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PISTOIA. Un no alle disparità di trattamento tra dipendenti sulle procedure di timbratura in ingresso al lavoro, e la richiesta di una soluzione che garantisca con più efficacia la sicurezza dei percorsi interni. Si è originata principalmente da queste due istanze la mobilitazione spontanea alla quale, ieri mattina, hanno preso parte circa 200 operai dello stabilimento Hitachi di via Ciliegiole, a Pistoia. In seguito all’informativa di aggiornamento da parte della rappresentanza sindacale unitaria (rsu) composta dagli eletti delle quattro sigle Fiom Cgil, Uilm, Fim Cisl e Ugl, una buona fetta dei reparti dell’officina ha deciso di scioperare fino a tarda mattinata.
I motivi del malumore: sicurezza e disparità
La protesta riguarda il posizionamento degli orologi marcatempo, detti più volgarmente “timbracartellini”. Al momento gli operai sono tenuti a timbrare ciascuno nel proprio reparto. Procedura che, ad esempio, può costare fino a 10 minuti per arrivare dai tornelli alla propria postazione agli addetti all’allestimento dei treni regionali, da cui sarebbero partiti i malumori più forti – col sostegno del reparto di allestimento treni ad alta velocità e in generale del resto dell’officina – rispetto al mancato sì dell’azienda alla proposta di posizionare i dispositivi all’ingresso dello stabilimento.

«Lo scorso inverno organizzammo uno sciopero unitario sulla sicurezza e sui percorsi interni, perché timbrare in reparto significa dover passare dalla fabbrica già in funzione con più fretta e maggiori rischi per la sicurezza dovuti alle manovre – afferma Andrea Vignozzi della Fiom Cgil di Pistoia – Da quel momento nacque un percorso che doveva portarci a una trattativa con l’azienda sul posizionamento degli orologi marcatempo. La nostra proposta era di timbrare in prossimità dell’ingresso: l’azienda ci ha convocato venerdì scorso (10 maggio, nda) facendo una controproposta secondo noi insufficiente. E durante l’informativa è emersa la protesta, con i delegati che hanno optato per uno sciopero. Il presidio si è sviluppato di fronte al personale e ha portato a un colloquio con una figura della direzione aziendale, poi si è spostato in portineria».

Secondo il segretario provinciale della Ugl metalmeccanici Lorenzo Laurelli, nella percezione degli operai il problema non sarebbe tanto di sicurezza, quanto di disparità di trattamento rispetto alle procedure di timbratura degli impiegati.

«L’azienda ha provato a venire incontro agli operai proponendo il timbro in ingresso (all’uscita è sempre nel reparto di appartenenza, nda) nel reparto di alta velocità, senza però ulteriori margini di trattativa – spiega – Comunicando nel frattempo che i marcatempo per gli impiegati saranno avvicinati all’ingresso come in tutti gli altri stabilimenti Hitachi in Italia. Si tratta di due categorie diverse, e se questo è un vantaggio per gli impiegati ben venga, ma avremmo preferito maggiore uniformità anche nel mondo operaio, che gode anche di minore flessibilità in ingresso».

Per rendere l’idea, mezz’ora di ritardo massimo giornaliero (mensile per i turnisti) per gli operai, un’ora e mezzo al giorno per gli impiegati.

«Gli operai si sono sentiti colpiti e in parte discriminati – riprende Laurelli – ma come Ugl restiamo contenti che l’azienda abbia aperto un tavolo e guardiamo il lato positivo. Ci auguriamo che questa reazione venga capita e non interrompa quello che c’è di buono».

Ancora meno soddisfatto, ma comunque possibilista, Vignozzi, che respinge al mittente eventuali giudizi di poca consistenza di questa “battaglia”, rivendicandone la matrice di sicurezza e non di mera comodità: «Non vogliamo imposizioni da parte dell’azienda, ma aprire una trattativa e un dialogo sul riassetto della sicurezza nell’ingresso al lavoro, da portare avanti in modo unitario e compatto assieme agli altri sindacati. Nell’ultimo anno ci sono stati diversi infortuni e ridurre i margini di rischio è fondamentale. Ci aspettiamo una riconvocazione a breve e l’avvio di una trattativa reale».

In ogni caso, sull’argomento le forze sindacali non appaiono ancora del tutto allineate tra di loro.


 

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