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Il lutto

Pistoia, addio a Riccardo Capecchi: è morto a 64 anni "Talino", storico barbiere e amante del calcio

di Tiziana Gori
Il 64enne morto a Pistoia
Il 64enne morto a Pistoia

Dagli anni Settanta gestiva l’attività rilevata dal padre a Ponte alla Pergola: lascia la moglie e due figli

24 aprile 2024
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PISTOIA. Appassionato del suo lavoro, estroverso, con tanti interessi. Dal taglio di barba e capelli al calcio, al tennis, alla vita della sua comunità. Quella comunità che da mercoledì 24 aprile piange la scomparsa, a 64 anni, di Riccardo Capecchi, da tutti conosciuto come Talino, barbiere di Ponte alla Pergola. Capecchi è morto nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 aprile all’ospedale San Jacopo, dov’era stato ricoverato d’urgenza a seguito di complicazioni dovute alla malattia che lo aveva colpito pochi mesi fa. Lascia la moglie, Antonella, e i figli Lorenzo (38 anni) e Francesco (34 anni).
Il lavoro
Capecchi era conosciuto a Ponte alla Pergola, dove lavorava dagli anni Settanta, ma anche a Bottegone, dove viveva con la famiglia (in via Andrea Doria) e a Piuvica, per la sua presenza attiva nel mondo del calcio Uisp, come direttore sportivo del Gs Piuvica. Il suo negozio vicino alla Casa del Popolo, sulla via Fiorentina, lo aveva rilevato dal padre. E lì riceveva da decenni i suoi clienti, molti dei quali erano anche amici. «Ero cliente di suo babbo – racconta l’ex calciatore Andrea Mangoni – e conoscevo Riccardo fin da bambino. Nell’estate del 1980, anno in cui partii per il ritiro con l’Arezzo, qualche giorno prima andai a farmi i capelli nel negozio di suo babbo. Fu lui a tagliarmeli. In quei momenti gli raccontavo la tensione e l’eccitazione per essere stato acquistato da una squadra professionistica. Ogni volta che, negli anni, sono tornato da lui, mi ricordava la mia emozione di quei momenti. Era un ottimo ascoltatore, e un buon amico».
I ricordi
«Era direttore sportivo del Gs Piuvica 1997. Incarnava lo spirito della squadra del paese – ricorda Nicola, giocatore del Gs – Era amabile, socievole. Sempre presente. Ci legava a lui, oltre all’aspetto sportivo, un’amicizia che ci legava oltre lo sport. Lo ricordiamo nelle pizzate dopo le partite, nelle gite durante l’anno. Come dirigente è stato una delle anime della società. Cercavamo di fargli coraggio, nelle videochiamate dall’ospedale. E di farlo a noi, speravamo che la situazione potesse avere un esito diverso». A ricordare Capecchi anche la Cna, di cui è stato per vent’anni uno dei suoi dirigenti nella categoria degli acconciatori: «Faceva parte di un gruppo di acconciatori Cna e Confartigianato che in passato si occupavano di formazione sui tagli moda, di concorsi e sfilate. Era presente a tutte le iniziative della categoria».

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