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Pensioni, l’Inps ammette l’errore: nessun bollettino da saldare. E chi ha già pagato? Ecco cosa fare

di Lorenzo Carducci
Pensioni, l’Inps ammette l’errore: nessun bollettino da saldare. E chi ha già pagato? Ecco cosa fare

Sospiro di sollievo per 1900 pensionati pistoiesi (ma il problema ha coinvolto anche Lucca) al minimo e sotto la soglia

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PISTOIA. Lo sperato dietrofront dell’Inps è arrivato, con tanto di sospiro di sollievo (almeno parziale) dei 1900 pensionati pistoiesi al minimo o sotto la soglia di 563 euro che nei giorni scorsi si erano visti piombare tra capo e collo una richiesta di restituzione di indebiti da pagare entro il 17 dicembre. Adesso però ognuno dovrà monitorare la propria situazione.

Coloro che il bollettino lo hanno pagato subito dovranno fare richiesta di ricostituzione per farsi rendere l’importo, «probabilmente non prima che siano decorsi 6-7 mesi, perché l’Inps prima deve avere la certezza che i soldi siano arrivati» fa sapere lo Spi Cgil Pistoia. Ma in generale per tutti coloro che avevano ricevuto l’errata comunicazione, compreso chi non ha pagato seguendo i consigli del sindacato e che quindi non ha nulla da dare, non è ancora il momento di rilassarsi.

Perché il caos che si è creato fa slittare l’erogazione della quota integrativa di dicembre e della tredicesima. Per quota deve intendersi l’incremento percentuale disposto dalla legge finanziaria 197 del 2022 e che l’Inps ha erogato tra maggio e giugno di quest’anno, integrando appunto le pensioni al minimo e al di sotto del minimo dell’1,2% per la fascia 67-75 anni e del 6,4% per gli ultra 75enni, portando le pensioni a circa 600 euro il mese. Salvo poi chiedere erroneamente i soldi indietro.

Ecco, i bollettini di restituzione inviati dall’Inps non sono da pagare, ma la beffa è che le quote relative a dicembre e tredicesima, anziché oggi come di solito, verranno verosimilmente assegnate a gennaio, a titolo di arretrati. «L’Inps di Pistoia, con lettera inviata ai patronati, ha comunicato che gli indebiti arrivati nei giorni scorsi non debbono essere restituiti e verranno annullati – spiega lo Spi Cgil di Pistoia, che non vedendoci chiaro è stato tra i primi a consigliare ai pensionati interessati di non pagare –. La questione sembra dovuta ad un errore di elaborazione in sede centrale che ha coinvolto 11 province in Italia (Pistoia e Lucca in Toscana). Noi come Spi Cgil Pistoia abbiamo raccolto quasi 400 posizioni di pensionati (dei 1900 al minimo o sotto soglia coinvolti in provincia, nda) che avvertiremo individualmente della procedura che l’Inps adotterà per la cancellazione dell’indebito e per la restituzione delle quote, che non saranno pagate sul mese di dicembre e sulla tredicesima». Per chiedere la restituzione di quanto pagato ingiustamente, è possibile procedere accedendo con lo Spid al sito dell’Inps oppure rivolgersi a sindacati pensionati e patronati.

«È necessario seguire con attenzione se il percorso per la sistemazione delle posizioni si concretizzerà e se avverrà nei tempi previsti – continua Spi Cgil provinciale – quindi invitiamo tutti i pensionati interessati a presentarsi presso le nostre sedi nel mese di gennaio 2024 per effettuare le verifiche».

Ecco l’elenco delle sedi provinciali dello Spi Cgil: Pistoia via Puccini 68 – 0573 378588; Le Fornaci via Gentile 40 – 0573 450880; Villaggio Belvedere via V. Oliveto 7 – 0573 904184; Agliana via Roma 38 – 0574 751110; Quarrata via E. Fermi 32 – 0573 739243; Montale via Martiri Libertà 54 – 0573 959408; San Marcello via Marconi 205 – 0573 630131; Montecatini viale dei Martiri 9 – 0572 940331; Pescia via Galeotti 55 – 0572 47029; Monsummano via L. Lama 257 – 0572 952999; Larciano via Marconi 841/A – 0573 81266.

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